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Trovato il nuovo accordo sul roaming: cosa devi sapere per navigare e chiamare dai Paesi UE nel 2022

L’accordo in vigore ha una data di scadenza che grazie a un’intesa trovata in queste ore verrà prorogata, con novità su velocità di connessione e telefonate.
A cura di Lorenzo Longhitano
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L'abolizione delle tariffe di roaming di pochi anni fa ha permesso a milioni di cittadini dell'Unione Europea di telefonare e navigare all'estero come se fossero nel loro Paese di residenza, ma l'accordo stretto tra le istituzioni locali e i relativi operatori telefonici era in via di scadenza. Il termine, previsto per il prossimo mese di luglio, è stato prorogato in queste ore di altri 10 anni, per dare la possibilità dai cittadini UE di continuare a godere delle tariffe di casa anche nei Paesi vicini.

L'abolizione del roaming

È ormai dal 2017 che gli operatori telefonici dei Paesi dell'Unione permettono ai loro utenti di telefonare, navigare e inviare messaggi nell'area UE senza costi aggiuntivi: i minuti, gli SMS e i giga inclusi nelle offerte sottoscritte vengono utilizzati anche all'estero, mentre il costo dei servizi fuori al di fuori da questi pacchetti è il medesimo di quello applicato in patria. L'iniziativa è il frutto di accordi complessi stretti anche tra gli stessi operatori, per mezzo dei quali gli utenti finali potranno appoggiarsi ai ripetitori e alle altre infrastrutture tecniche di operatori ai quali non sono abbonati – il tutto senza sborsare un centesimo in più.

L'estensione dell'accordo

L'iniziativa, battezzata Roam Like Home, aveva una durata di 5 anni; nella notte tra mercoledì 8 e giovedì 9 dicembre è stato stretto tra le istituzioni UE un accordo informale con lo scopo di estendere la durata del programma fino al 2032. In base all'intesa gli utenti dovranno poter navigare nei Paesi UE alla stessa velocità e con connessioni di qualità equiparabile a quanto avviene nel loro Paese, mentre lo scopo è quello di abolire anche i costi delle chiamate Intra-EU, ovvero le chiamate effettuate dal proprio Paese d'origine ma dirette a uno dei Paesi dell'Unione (che attualmente hanno un costo massimo di 19 centesimi al minuto). L'accordo in effetti non è ancora definitivo dovrà essere perfezionato e poi approvato dal Parlamento e dal Consiglio, per poi entrare in vigore effettivamente dal 1 luglio del 2022.

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