Truffa del contatore: cos’è e come difendersi

Ciclicamente ritornano. Le notizie sulle truffe telefoniche o sui raggiri relativi alle forniture di luce e gas purtroppo sono sempre attuali, e le segnalazioni di persone che utilizzano questi pretesti per mettere a segno telefonate truffaldine o entrare negli appartamenti di ignari cittadini non conoscono fasi di stanca; le ultime riguardano proprio individui che si spacciano per tecnici e chiedono di dare una controllata al contatore della fornitura di luce o gas, con lo scopo però di prendere nota dei codici che identificano la fornitura del cliente per fargli cambiare gestore a sua insaputa.
Dal momento che le strategie dei truffatori si basano su inganno e circonvenzione non esiste una contromossa definitiva che renda immuni da questi attacchi, ma per difendersi resta possibile adottare una serie di accorgimenti, ricordandosi sempre di reagire con calma, tranquillità e razionalità a chiunque tenti di utilizzare le armi dell'urgenza e del risparmio per tentare di guadagnarsi la sottoscrizione di un contratto o l'ingresso nell'appartamento.
Come difendersi al telefono
Per quel che riguarda le telefonate inattese, la soluzione per difendersi da eventuali raggiri è rimandare ogni decisione chiedendo di essere ricontattati più in là e nel frattempo senza rivelare né alcuna informazione su di sé, come raccomandato nel nostro vademecum sulle truffe telefoniche; in attesa della seconda chiamata è sufficiente contattare il numero di telefono dell'azienda interessata, avendo cura di tenerlo a disposizione o cercandolo sul momento online, fidandosi solo del sito ufficiale. In questo modo si è veramente sicuri di essere in comunicazione con il soggetto autentico, al quale è possibile chiedere conferma del tentato contatto per rispondere con cognizione di causa quando il primo numero tenterà di richiamare.
Come comportarsi nelle visite a domicilio
Per quel che riguarda invece le visite a domicilio, è buona norma chiedere sempre di visionare il tesserino dell'azienda per la quale l'incaricato afferma di lavorare. Il documento contiene tutti i riferimenti dell'addetto, i quali generalmente includono nome e cognome, foto, codice identificativo e agenzia di appartenenza. Purtroppo non è difficile falsificare documenti simili, soprattutto dal momento che difficilmente il cittadino conosce in anticipo quale aspetto abbiano questi elementi identificativi, motivo per cui l'ideale sarebbe rispondere solamente alle visite già annunciate oppure prendersi il tempo di chiedere una conferma dell'identità dell'incariato sull'uscio telefonando alla società. Prima di averla ricevuta, evitare anche in questo caso di rivelare informazioni come la propria posizione contrattuale con il fornitore di luce e gas o il codice POD.
Nel dubbio insomma è meglio diffidare, posticipando decisioni che spesso viene chiesto di prendere immediatamente e, nel caso, anche lasciando fuori dalla porta chi richiede l'ingresso. In realtà il principio vale anche quando si ha a che fare con un regolare addetto commerciale che prova legittimamente a fare il proprio lavoro: la pressione psicologica esercitata da una persona che chiede di prendere una decisione sul momento è un'arma potente, motivo per cui anche aziende affermate continuano a puntare sulle vendite porta a porta nonostante il rischio che nel circuito si immettano soggetti più loschi. A maggior ragione, quando poi sul pianerottolo o all'altro capo della cornetta c'è un truffatore, è lecito aspettarsi un'insistenza ancora maggiore.
Per questi motivi, in caso non si sia certi dell'identità del proprio interlocutore, meglio opporre un rifiuto gentile (nel caso si trattasse effettivamente di un addetto qualificato) ma fermo, per poi prendersi tutto il tempo necessario a informarsi con calma sulla proposta ricevuta, ed eventualmente confrontarsi con qualcun altro su quanto avvenuto: meglio insomma rinunciare a una potenziale offerta vantaggiosa o essersi persi la visita di un addetto del gas, piuttosto che cadere in un tranello che potrebbe costare molto di più.