Donald Trump ha bloccato la fusione dei due colossi della produzione di processori Broadcom e Qualcomm, spiegando che la decisione si è resa necessaria per proteggere la sicurezza nazionale. Nell'ordine approvato da Trump si legge che ci sarebbero "prove credibili" del fatto che se Broadcom, un'azienda di Singapore, prendesse il controllo di Qualcomm, azienda americana, la realtà asiatica potrebbe "compiere azioni in grado di minacciare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti". Le due realtà sono le più grandi nel settore della produzione di chip, con Qualcomm attualmente responsabile della maggior parte dei processori integrati negli smartphone.
Broadcom sta provando ad acquisire Qualcomm da ormai diversi mesi, ma ha incontrato continuamente ostacoli. Ora, però, arriva la chiusura definitiva: l'ordine di Trump impedisce ad entrambe le aziende di acquisire l'altra e di fondersi in qualsiasi modo. Inoltre, tutte le persone che Broadcom voleva far entrare nel consiglio di amministrazione di Qualcomm non potranno accedere a questa carica. Non è la prima volta che Trump blocca l'acquisizione di una realtà americana per mano di un'azienda cinese; lo scorso settembre aveva impedito ad una realtà governativa cinese di acquisire una realtà americana produttrice di semiconduttori.
Broadcom si trova attualmente nel processo di trasferire il suo quartier generale da Singapore agli Stati Uniti, una transizione che dovrebbe essere completata il prossimo 3 aprile. Con questo trasferimento, l'azienda sembra pronta a contrastare l'ordine di Trump, rispetto al quale Broadcom pare fosse pronta a reagire ancor prima del suo annuncio ufficiale. "Le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale statunitense non rappresentano un rischio reale" ha spiegato Broadcom in una nota. "Non abbiamo mai pianificato di acquisire Qualcomm prima del trasferimento negli Stati Uniti". Quella di Trump, però, sembra una decisione irrevocabile: "Le due aziende dovrebbero abbandonare permanentemente la proposta di acquisizione" ha tuonato.