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Turchia, il governo ordina a Facebook di rimuovere le pagine contro Maometto

Le autorità turche hanno ordinato al social network di chiudere alcune pagine considerate offensive nei confronti di Maometto, pena il blocco totale di Facebook nel paese. La richiesta giunge in seguito alle sempre più crescenti tensioni nel Medio Oriente derivanti dall’attacco armato alla sede del giornale satirico francese Charlie Hebdo.
A cura di Marco Paretti
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La Turchia attacca Facebook. Le autorità turche hanno ordinato al social network di chiudere alcune pagine considerate offensive nei confronti di Maometto, pena il blocco totale di Facebook nel paese. La richiesta giunge in seguito alle sempre più crescenti tensioni nel Medio Oriente derivanti dall'attacco armato alla sede del giornale satirico francese Charlie Hebdo.
Una settimana dopo gli attacchi, il nuovo numero del giornale è uscito con in copertina la figura del profeta. In risposta, la Turchia ha minacciato il bando di tutti i siti web che avessero divulgato l'immagine, mentre le autorità hanno aperto un'indagine su un giornale che ha pubblicato quattro pagine di Charlie Hebdo in segno di solidarietà.

Il Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdoğan ha scelto la linea dura nei confronti dei social network e della libertà di espressione. Lo scorso anno il governo ha bloccato l'accesso a Twitter a causa di alcuni link pubblicati sul social network che collegavano il Primo Ministro ad uno scandalo di corruzione e ha bandito YouTube per due mesi per motivi simili.
Subito dopo l'attacco alla sede di Charlie Hebdo, Mark Zuckerberg ha assicurato che l'azienda non avrebbe censurato nessun tipo di contenuto legato all'evento, aggiungendo che Facebook non permetterà a nessuna nazione né gruppo di persone di decidere cos'è possibile pubblicare sul social network.

"Crediamo fermamente in questo perché voci diverse, anche quando a volte sono offensive, possono rendere il mondo un posto migliore e più interessante" ha commentato Zuckerberg in un post qualche settimana fa, in seguito agli eventi di Parigi.
In passato, però, Facebook ha acconsentito ad eliminare alcuni contenuti in seguito alle richieste del governo turco. All'interno del consueto rapporto sulle richieste di censura governative, Facebook ha sottolineato che, rispetto al 2013, lo scorso anno ha visto un aumento del 19% delle richieste. In Turchia Facebook è stato costretto a rimuovere 1.893 contenuti, un dato secondo solo a quello indiano.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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