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Tv & Media 2014, gli italiani preferiscono i programmi in streaming on demand alla televisione tradizionale

Ericsson ConsumerLab ha rilasciato i dati dello studio “Tv & Media 2014”, un’analisi che mette in evidenza gli usi che il popolo italiano fa di televisione e video on demand.
A cura di Matteo Acitelli
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Ericsson ConsumerLab ha rilasciato i dati dello studio "Tv & Media 2014", un'analisi che mette in evidenza gli usi che il popolo italiano fa di televisione e video on demand. Il dato che ne emerge evidenza la grande crescita dello streaming, la percentuale di chi guarda programmi televisivi in streaming on demand è aumentata di circa 7 punti percentuali, mentre quella dei consumatori della tv tradizionale è scesa di ben 11 punti.

Le nuove percentuali vedono dunque gli streamers (80%) battere i traditionals (79%). Un altro dato importate riguarda l'utilizzo di smartphone e tablet mentre si guarda la televisione: il 44% dei consumatori utilizza infatti questi device per navigare online ed approfondire i contenuti che stanno guardando ed il 29% si connette ai social network per commentare il programma che stanno visualizzando sulla tv tradizionale.

Il direttore Tv e Media Aurelio Severino ed il responsabile del ConsumerLab Giovanni Zappelli evidenziano che in media gli italiani passano circa 15 ore davanti alla tv, 8 ore sul computer e 6 ore su tablet e smartphone. Tra i fenomeni in aumento troviamo quello del "place shifting" che riguarda il 36% dei consumatori ed è la possibilità di guardare un programma o serie tv in diversi momenti della giornata, una parte su un device portatile, una parte su pc o comodamente a casa sulla televisione in sala.

In aumento anche il fenomeno delle cosiddette "maratone tv", in Italia il 43% delle persone vorrebbe avere la possibilità di avere tutti gli episodi di una determinata serie tv disponibili fin da inizio stagione, avendo così la possibilità di personalizzare tempi e modalità di visione. Lo studio "Tv & Media 2014" della Ericsson ConsumerLab evidenza anche la qualità media della fruizione dei contenuti. Oggi la qualità media di riferimento è l'alta definizione, messa da parte la qualità SD dunque, i consumatori italiani sono ora orientati verso l'HD che risulta fondamentale per il 56% degli italiani di cui circa il 30% pagherebbe per averla. Chiude lo studio di ConsumerLab di Ericsson un capitolo sulle pubblicità: il 53% degli italiani vorrebbe evitare le interruzioni pubblicitarie non pertinenti ed il 40% sarebbe anche disposto a specificare le preferenze per ricevere messaggi pubblicitari in linea con i propri interessi personali.

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