Twitter al bando in Turchia: ecco come i turchi stanno eludendo il divieto
La decisione del primo ministro turco Erdogan di bloccare Twitter sta suscitando polemiche infuocate in Turchia, dove le opinioni sono letteralmente divise a metà, e nel resto del mondo con pareri decisamente contrari. Erdogan da alcuni mesi, visto il recente scandalo che lo ha investito, minacciava di agire contro la rete e ieri, durante un comizio per le prossime elezioni amministrative del 30 Marzo, ha minacciato di chiudere Twitter, molto popolare in Turchia. A distanza di poche ore quella che era una minaccia è diventata realtà.
Non è la prima volta che il web in generale si trovi ad affrontare una situazione di messa al bando, altri paesi come Cina e Iran si sono già resi protagonisti in passato con operazioni simili a queste. E di fronte ai precedenti di questi paesi, lo stesso presidente della Turchia, Abudallah Gul, ha voluto prendere le distanze dalla decisione di Erdogan, rifiutando l'associazione della Turchia a paesi come quelli già citati. Al momento la situazione di blocco sembra sia stata operata come un blocco di DNS, operazione diversa rispetto a quella messa in atto da altri paesi quando decisero di "far tacere" il Web. E trattandosi di questo blocco, allora gli utenti turchi non si sono persi d'animo e hanno cominciato ad usare i DNS di Google per evitare il bando. Per navigare sul web si usa appunto un sistema di DNS, un modo attraverso il quale il nome del dominio che si digita sulla barra del proprio browser viene ad essere indirizzato verso l'IP di que sito specifico. Ora, Google fornisce un servizio di DNS gratuito e aperto a tutti. A questo punto i cittadini turchi hanno cominciato a diffondere la voce e a distribuire foto e immagini di graffiti in cui compare il DNS di Google
Kadıköy'den mesaj var :) #direntwitter pic.twitter.com/JbzqfFwQZW
— Negatif Pollyanna (@FindikKahve) 21 Marzo 2014
"8.8.8.8" è questo il DNS che viene riproposto dai cittadini turchi attraverso l'hashtag #direntwitter. Alla diffusione di queste preziose informazioni hanno partecipato anche molti media turchi e diversi utenti hanno offerto aiuto via Facebook. E pare che questo tentativo di eludere il divieto imposto su Twitter stia dando i suoi frutti. Secondo l'agenzia di social media monitoring, Brandwatch, come riporta il Wall Street Journal, pare che l'attività su Twitter adesso sia aumentata del 138%.
Ma un altro tentativo di elusione è stato offerto proprio da Twitter che ha invitato gli utenti ad usare gli SMS. Twitter consiglia ai clienti degli operatori di telefonia mobile operanti in Turchia, come Avea e Vodafone, di scrivere messaggi con "START 2444". Mentre i clienti dell'operatore Turkcell possono scrivere "START 2555"
Avea ve Vodafone'dan 2444'e, Turkcell'den 2555'e START mesajı göndererek SMS üzerinden Twitter kullanmaya başlayabilirsiniz.
— Policy (@policy) 20 Marzo 2014
Turkish users: you can send Tweets using SMS. Avea and Vodafone text START to 2444. Turkcell text START to 2555. — Policy (@policy) 20 Marzo 2014
Ma quella che sembra essere l'arma vincente degli utenti turchi in queste ore, e che sta coinvolgendo tutti, è quella dell'ironia. In poche ore su Twitter, Facebook, Instagram e Google + molti utenti hanno cominciato a dare vita alla loro creatività per condannare questo grave blocco. Di seguo ne proponiamo alcuni
Her kuşu s.ktik inşallah, bi twitter kaldı. pic.twitter.com/JktJ6dSGpM
— Tayyip Blues (@tayyipblues) 21 Marzo 2014
Son kez sesleniyorum bu kuşları bulun özür dilettirin yoksa adam dünyaya bizi rezil edecek pic.twitter.com/gsARpZmOAL
— Engin Kara (@ekara571) 21 Marzo 2014
#Cartoon Fake democracy EXPOSED #TwitterisblockedinTurkey by @RT_Erdogan! #ÖzgürTwitterIstiyoruz pic.twitter.com/ixXwLYoihM
— Carlos Latuff (@LatuffCartoons) 21 Marzo 2014
#OccupyTwitter #TwitterisblockedinTurkey Hotspot Shield VPN #DictatorErdogan pic.twitter.com/78SGf2PLVM
— O.K. (@okankoroglu) 20 Marzo 2014