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Twitter blocca lo scambio di informazioni con il governo Usa

Twitter, secondo quanto riportato inizialmente dal Wall Street Journal, ha impedito l’accesso ai dati di Dataminr, società di cui possiede il 5%, al governo americano. Dopo il caso che ha visto contrapposti governo Usa e Apple, potrebbe aprirsi un nuovo fronte.
A cura di Francesco Russo
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Concluso il braccio di ferro tra governo Usa e Apple, a proposito del caso sull'iPhone usato nella strage di San Bernardino e della necessità di sbloccarlo, sembra che se ne stia aprendo un altro. Questa volta tra governo Usa e Twitter. L'azienda guidata da Jack Dorsey ha, secondo quanto riportato inizialmente dal Wall Street Journal, impedito l'accesso ai dati di Dataminr, società di cui possiede il 5%, proprio al governo americano. Il quotidiano finanziario cita un alto funzionario del governo degli Stati Uniti d'America e successivamente Twitter ha rilasciato un breve comunicato spiegando la sua politica.

I fatti riportati dal WSJ riportano che Twitter ha rifiutato l'accesso delle agenzie di intelligence a Dataminr, l'unica società di terze parti autorizzata da Twitter ad accedere all'insieme di tutti i messaggi pubblicati sul social network. In pratica, il servizio invia allarmi su disordini politici, attacchi terroristici e altri eventi potenzialmente importanti in tempo reale, non è fornito direttamente da Twitter, ma da Dataminr, la quale estrae notizie importanti dai feed di Twitter per i clienti, tra cui le agenzie d'intelligence.

Un esempio concreto del lavoro che svolge Dataminr lo si è visto nei recenti attacchi terroristici che hanno colpito il Belgio: la società sostiene di aver informato degli attacchi fino a 10 minuti prima dei tragici eventi. Un ruolo importante lo si è visto anche negli attacchi tragici del novembre scorso quando fu colpita Parigi. La decisione di Twitter di impedire l'accesso ai dati alle agenzie governative Usa sarebbe stata motivata per il fatto di non voler apparire "troppo vicini", agli occhi degli utenti, al governo americano. Sempre il WSJ fa notare come Twitter adotti una politica per cui aziende di terze parti, come appunto è Dataminr, non dovrebbero vendere le informazioni a enti governativi con lo scopo di sorveglianza. E pare che tra Dataminr e Dipartimento di Giustiza ci sia un accordo del valore di 255 mila dollari.

Dopo la notizia diffusa dal WSJ, Twitter ha emanato un breve comunicato in cui conferma la sua decisione. "I nostri dati sono in gran parte pubblici. Il governo Usa può quindi analizzare gli account come farebbe qualsiasi altro utente". Inoltre, in una dichiarazione fatta a The Verge Twitter specifica di non aver mai autorizzato Dataminr alla vendita di informazioni ad enti governativi".

Staremo a vedere quali tipi di sviluppi prenderà la vicenda e se si è di fronte ad un nuovo braccio di ferro che vede ancora una volta la Silicon Valley contrapposta al governo Usa.

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