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Twitter nuovo passo indietro in borsa, toccato il prezzo dell’IPO del 2013

Twitter continua a far registrare a Wall Street dati in negativo. Alla chiusura delle contrattazioni di ieri il titolo, perdendo il 5,8%, ha fatto registrare un nuovo passo indietro, arrivando a toccare per la prima volta la quotazione di 26 dollari, ossia la quotazione fissata per la IPO del 2013. E sempre ieri, durante la giornata, il titolo era sceso anche al di sotto dei 26 dollari.
A cura di Francesco Russo
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Twitter continua a far registrare a Wall Street dati in negativo. Nonostante i dati dell'ultima trimestrale abbiano evidenziato un andamento tutto sommato positivo dell'azienda sotto il profilo finanziario, l'azienda californiana continua a navigare in brutte acque, facendo segnare ieri un nuovo record negativo del titolo. Alla chiusura delle contrattazioni di ieri il titolo, perdendo il 5,8%, ha fatto registrare un nuovo passo indietro, arrivando a toccare per la prima volta la quotazione di 26 dollari, ossia la quotazione fissata per la IPO del 2013. E sempre ieri, durante la giornata, il titolo era sceso anche al di sotto dei 26 dollari.

Twitter entra in Borsa nel novembre del 2013 con una quotazione fissata a 26 dollari e nel primo giorno arrivo a toccare i 45,10 dollari per azione, chiudendo poi la giornata a 44,9 dollari facendo così registrare nel primo giorno di contrattazioni un guadagno del 70%. Eppure in questi due anni l'azienda è arrivata a toccare i 73 dollari per azione, con una valutazione del valore dell'azienda di quasi tre volte quello attuale. Da quel momento l'azienda non è stata più in grado di creare situazioni di guadagno stabili, nel tentativo di dimostrare al mercato e ai suoi investitori che l'azienda può crescere, risolvendo quello che è ormai il vero problema dell'azienda, ossia la scarsa crescita della base utenti.

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L'azienda in questi due anni ha sempre fatto registrare buone prestazioni dal punto di vista finanziario, solo che queste non si sono poi riflesse sull'andamento della piattaforma. Come evidenziato anche dalla recente trimestrale, il problema di Twitter resta la lentissima, quasi stagnante, crescita della base utenti. Oggi gli utenti registrati sono 304 milioni, ai quali vano aggiunti 12 milioni che nell'ultimo trimestre sono arrivati dai paesi emergenti. Il tasso di crescita è davvero minimo avendo fatto segnare un aumento di soli 2 milioni di utenti rispetto al precedente trimestre. Oltre a questo va notato il calo di coinvolgimento degli utenti sulla piattaforma che negli ultimi tre mesi è stato di oltre il 40%.

Da registrare che nella stessa giornata di ieri altre aziende del settore tech hanno fatto registrare prestazioni negative. Netflix ha perso il 7,8%, Facebook ha perso il 5% e LinkedIn il 4,3%. Ma nonostante questo, il dato negativo relativo a Twitter evidenzia e acuisce le difficoltà dell'azienda con un pericoloso passa indietro.

Di fianco a questo problema, resta ancora aperta la questione legata al nuovo CEO che dovrà essere nominato, e a quanto si sa la nomina potrebbe slittare all'autunno. Senza dimenticare l'esodo che si è visto in queste ultime settimane di dirigenti che hanno abbandonato la società.

I problemi da risolvere per Twitter sono tanti e di certo il crollo in borsa non è di aiuto in una situazione difficile che evidenzia la mancanza di una guida, di un leader che sappia imporre una strategia nuova e che sappia imporsi in maniera credibili verso i mercati e verso gli investitori.

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