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Twitter risponde alle minacce dell’ISIS e sospende 2000 account

Twitter inizia la sua battaglia contro l’ISIS dopo le minacce dei giorni scorsi che i terroristi hanno rivolto ai fondatori e a tutti i dipendenti della società. La ABC dà la notizia che l’azienda fondata da Jack Dorsey ha sospeso 2000 account legati all’organizzazione terroristica islamica.
A cura di Francesco Russo
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Twitter inizia la sua battaglia contro l'ISIS dopo le minacce dei giorni scorsi che i terroristi hanno rivolto ai fondatori e a tutti i dipendenti della società. La ABC dà la notizia (citando fonti interne all'azienda) che l'azienda fondata da Jack Dorsey ha sospeso nei giorni scorsi 2000 account legati all'organizzazione terroristica islamica.

I siti chiusi figurano tra i più importanti diffusori dei messaggi legati al'ISIS e, secondo l'analista americano esperto di terrorismo online, J. M. Berger, tra quelli sospesi ci sono 13 dei 16 account considerati i più importanti canali di propaganda dell'ISIS. E ancora Berger, autore tra l'altro di un libro molto atteso, in uscita negli Usa la prossima settimana scritto con Jessica Stern, dal titolo "ISIS: Lo Stato del Terrore", sottolinea il grande sforzo fatto da Twitter nonostante la situazione sia molto preoccupante.

Nei giorni scorsi il Congresso americano era intervenuto chiedendo proprio a Twitter uno sforzo maggiore nel tentativo di bloccare il proliferare di account legati all'ISIS e di conseguenza alla grossa mole di messaggi che questa organizzazione riesce a propagare sui social media e su Twitter in particolare. Un rapporto realizzato proprio dall'analista J. M. Berger ha evidenziato come negli ultimi mesi siano stati rilevati 46 mila gli account Twitter utilizzati dai simpatizzanti dell'ISIS. Un dato che fa comprendere come proprio la piattaforma da 140 caratteri sia il canale preferito dall'organizzazione terroristica per fa viaggiare i propri messaggi sulla rete.

Ma secondo un portavoce di Twitter l'azione di sospensione degli account non sarebbe una conseguenza delle pressioni fatte dal Congresso americano. Quanto invece un'azione che deriva dalla grande attenzione che i media hanno rivolto verso questo problema che ha sensibilizzato molto gli americani. Infatti Twitter non procede mai con interventi preventivi, ma solo dietro segnalazioni da parte degli utenti.

Nei giorni scorsi il fondatore e i dipendenti di Twitter sono stati oggetto di minacce esplicite da parte dell'ISIS, tutt'ora al vaglio degli investigatori per verificarne l'autenticità. A questo proposito J. M. Berger dice che "al posto di Twitter io sarei molto preoccupato".

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