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“Uber Black potrà continuare ad operare in Italia”: la decisione del Tribunale di Roma

Il Tribunale di Roma ha da pochi minuti annunciato che Uber potrà continuare ad operare in Italia. Nella giornata di oggi il giudice ha accolto il ricorso della compagnia californiana revocando l’ordinanza del 7 aprile con la quale era stato disposto il blocco del servizio Uber Black su tutto il territorio nazionale.
A cura di Matteo Acitelli
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Il Tribunale di Roma ha da pochi minuti annunciato che Uber potrà continuare ad operare in Italia. Nella giornata di oggi il giudice ha accolto il ricorso della compagnia californiana revocando l'ordinanza del 7 aprile con la quale era stato disposto il blocco del servizio Uber Black su tutto il territorio nazionale.

Il noto servizio di ride sharing potrà dunque continuare ad offrire il servizio di noleggio auto con conducente nel Bel Paese, resta invece vietato il servizio Uber Pop, così come stabilito dal Tribunale di Torino con sentenza del 22 marzo 2017. Ad annunciare la novità è intervenuto il CEO di Uber Travis Kalanick che in una nota dichiara: "Siamo davvero felici di poter annunciare a tutte le persone e agli oltre mille autisti partner di Uber che potranno continuare ad utilizzare la nostra applicazione in Italia. Ora più che mai è forte l’esigenza di aggiornare la normativa datata ancora in vigore, così da consentire alle nuove tecnologie di migliorare la vita dei cittadini e la mobilità delle città".

Sulla vicenda è intervenuto anche il responsabile delle relazioni esterne di Altroconsumo Ivo Tarantino che invita il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio ad aggiornare la legge-quadro sui trasporti: "Una decisione costruttiva che apre, invece che chiudere allo sviluppo del sistema dei trasporti e della condivisione. Ora il legislatore intervenga con urgenza per aggiornare dopo 25 anni le norme del trasporto pubblico non di linea. I cittadini hanno il diritto di continuare a godere dei benefici della tecnologia in questo settore. Inoltre il giudice sottolinea la completa legittimazione di Altroconsumo ad agire in giudizio in questa circostanza per la tutela dei diritti e degli interessi collettivi degli utenti e dei consumatori. Una conferma che rafforza la nostra azione a favore dell’evoluzione nell’offerta dei servizi al cittadino".

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