Uber ha un nuovo CEO: è Dara Khosrowshahi, ex numero uno di Expedia
Dopo una lunghissima riunione, il board di Uber ha finalmente scelto il nuovo CEO che dovrà guidare l'azienda dopo le dimissioni di Travis Kalanick, co-fondatore della società. A spuntarla tra Jeff Immelt, ex chairman di General Electric poi ritiratosi, e Meg Whitman, attuale CEO di HP, che aveva già espresso di non valutare la proposta, è stato, a sorpresa, Dara Khosrowshahi, ex numero uno di Expedia, azienda fondata da Microsoft nel 1996 (che poi abbandonò tre anni più tardi) oggi uno dei siti più frequentati per prenotare viaggi. Al momento lo stesso Khosrowshahi non ha ancora ufficialmente accettato l'incarico, ma è molto probabile che accetti. Si tratta di una scelta "di tregua", come sottolineano molti siti americani, nel senso che questo nome, apparentemente sconosciuto a molti, dovrebbe riportare un po' di tranquillità nel board, soprattutto tra Travis Kalanick, che appoggiava Immelt, e Benchmark, uno dei principali investitori di Uber e principale oppositore di Kalanick che sosteneva Whitman.
Chi è Dara Khosrowshahi
Nato a Teheran (Iran) e giunto negli Usa quando era ragazzo, Dara Khosrowshahi, 48 anni, ha guidato per 12 anni (dal 2005 al 2017) Expedia, uno dei principali siti dove prenotare viaggi. E prima di diventare CEO di Expedia è stato reponsabile finanziario IAC Travel, che poi acquisì Expedia nel 2003 lasciandola nelle mani di Dara Khosrowshahi dal 2005, ed è stato anche nel board del New York Times.
Sotto la sua guida, Expedia i ricavi sono cresciuti dai 2,1 miliardi di dollari del 2005 agli 8,7 miliardi di dollari del 2016, riuscendo a trasformare Expedia nella più grande agenzia di viaggi online. Durante la sua lunga permanenza nell'azienda fondata nel 1996 da Microsoft (poi abbandonata nel 2009) Dara Khosrowshahi ha acquisito siti di viaggi come Hotels.com, Orbitz, Trivago, HomeAway, Travelocity, nonché siti per affitti per le vacanze, noleggio auto e altro ancora.
In realtà il suo non è un nome nuovo, nella Silicon Valley è molto conosciuto come leader. È convinto che la tecnologia stia mangiando il mondo e ultimamente ha sviluppato un grande interesse per la ricerca vocale, dotando di diversi dispositivi vocali.
Se dovesse accettare, come sembra essere ormai confermato (anche se ancora manca l'ufficialità da Uber) Dara Khosrowshahi ha di fronte a sé un compito molti difficile. Uber deve assolutamente ripartire dopo i vari scandali sessisti degli ultimi mesi, che hanno poi, in gran parte, determinato l'addio di Kalanick, e con una situazione finanziaria non del tutto rosea. Infatti Uber solo nel 2017 vedrà andare in fumo ben 2 miliardi di dollari, riducendo in maniera sensibile il cash a disposizione, malgrado un aumento delle corse del 150 percento in un anno. Un compito non facile anche in vista di una possibile IPO. Vedremo quale saranno le nuove mosse di Khosrowshahi.