Uber perde 1,27 miliardi di dollari in sei mesi
Secondo quanto riportato da una fonte alla redazione della testata Bloomberg, nel corso del primo semestre 2016, Uber ha perso 1,27 miliardi di dollari. Nonostante sia considerata la più grande startup al mondo, valutata oltre 69 miliardi di dollari, la società californiana di ride-sharing ha difficoltà a monetizzare. La notizia riportata da Bloomberg non proviene direttamente da Uber ma sarebbe stata diffusa da una fonte anonima che avrebbe partecipato ad una recente riunione con gli investitori. Stando alle indiscrezioni, dietro la grande perdita ci sarebbero i contributi che il team di Uber distribuisce agli autisti di tutto il mondo, così come confermato dal responsabile finanziario dell'azienda Gautam Gupta.
Sulla vicenda i giornalisti di Bloomberg hanno tentato di intervistare una serie di investitori che hanno partecipato alla riunione tra cui Goldman Sachs e Jeff Bezos di Amazon ma nessuno si è pronunciato circa le indiscrezioni delle ultime ore. La fonte rivela che nel primo trimestre 2016 Uber avrebbe perso circa 520 milioni di dollari mentre nel secondo trimestre circa 750 milioni. Continua dunque la crisi per la startup che nel 2015 ha perso più di 2 miliardi di dollari. Dalla nascita ad oggi, la società ha perso circa 4 miliardi di dollari, cifre da record che sono state commentate anche da un professore di business della New York University, Aswath Damodaran, che ai microfoni di Bloomberg dichiara: "È difficile trovare compagnie tecnologiche che possano perdere così tanti soldi in così breve tempo".
Di recente i vertici di Uber hanno annunciato la volontà di estendere il servizio di consegna a domicilio del cibo Uber Eats in dieci nazioni dell’Unione Europea: Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Svizzera. Grazie ad una nuova applicazione dedicata gli utenti avranno la possibilità di ordinare i pasti a domicilio tramite il servizio Uber Eats che si occuperà della consegna dal ristorante fino a casa o in ufficio. Riusciranno questi servizi aggiuntivi a limitare i danni e a trasformare l'azienda in un business in grado di generare profitti? In attesa di scoprire come andrà il secondo trimestre dell'anno, ad inizio agosto il team di Uber ha deciso di abbandonare il mercato cinese, vendendo Uber China, la divisione cinese del colosso dei trasporti alternativi, al competitor asiatico Didi Chuxing.