Uber ha introdotto una nuova funzione che consente all'applicazione di tenere traccia della posizione degli utenti anche in seguito al termine della corsa. Il popolare servizio di noleggio con conducente è infatti in grado di tracciare i clienti fino a 5 minuti dopo che questi sono scesi dalla vettura: fino all'ultimo aggiornamento l'app era in grado di controllare gli spostamenti degli utenti solo durante il tragitto e se il software era aperto sullo smartphone. L'obiettivo dichiarato è quello di utilizzare questi dati per migliorare i propri servizi, ma diversi utenti sono spaventati dalla novità.
"Mi fa molta paura" scrive un utente su Twitter. "Per favore permetteteci di disattivare questa funzione". Per il momento, infatti, l'applicazione di Uber non consente di attivare e disattivare la novità: gli utenti devono disabilitare manualmente la localizzazione dell'app dalle impostazioni dello smartphone. Un approccio che diversi utilizzatori hanno definito "inquietante". La nuova impostazione, secondo Uber, è necessaria per rendere più sicuro il servizio, per esempio analizzando quanto frequentemente i passeggeri devono attraversare una strada in seguito al termine di una corsa.
La Federal Trade Commission non ha però preso azioni contro l'aggiornamento nonostante le segnalazioni inviate dall'Electronic Privacy Information Center nel giugno 2015, quando l'azienda ha annunciato l'arrivo della novità. "Gli utenti saranno in controllo: potranno scegliere quando condividere questi dati con Uber" aveva spiegato Katherine Tassi, Managing Counsel of Data Privacy di Uber. Il problema, secondo i consumatori, è che questa scelta non viene offerta dalla stessa applicazione ma richiede agli utenti di trovare il menu per la localizzazione all'interno delle impostazioni del telefono. Una procedura per molti complessa e poco chiara.