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UE in allerta: possibile cartello tra 5 editori sugli ebook, anche Apple nel mirino

L’Unione Europea annuncia l’apertura di un procedimento formale atto a verificare l’esistenza di un cartello anti-concorrenziale esistente tra cinque editori -aiutati da Apple- al fine di restringere il mercato degli ebook.
A cura di Anna Coluccino
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unione europea ebook antitrust

La nota diffusa in questi giorni dall'Unione Europea riguardo la possibile esistenza di un cartello anti-concorrenziale sulla vendita di ebook ci restituisce uno scenario a dir poco preoccupante.

All'alba di un cambiamento epocale per l'editoria, con i libri elettronici che -dopo anni di tentativi- sembrano essersi conquistati l'attesa opportunità di penetrare il mercato, l'UE lancia l'allarme: a seguito di accurate indagini, cominciate nel marzo di quest'anno e consistenti in ispezioni a sorpresa presso i locali di diverse aziende attive nel settore dell'editoria elettronica, l'Europa ha aperto una procedura d'inchiesta tesa ad accertare la sospetta esistenza di un accordo anti-concorrenziale tra cinque editori –aiutati da Apple- in merito alla vendita di ebook.

"L'apertura di una procedura in tal senso" -si legge nella nota dell'UE–  "significa che la Commissione tratterà il caso come una questione di priorità. Ma ciò non pregiudica l'esito delle indagini. La durata delle indagini antitrust dipenderà da una serie di fattori, tra cui la complessità di ciascun caso, la misura in cui le imprese interessate coopereranno con la Commissione e l'esercizio dei diritti della difesa".

Se i sospetti dell'Unione Europea si rivelassero fondati, i cinque editori sotto accusa (Hachette Livre – Francia, Harper Collins e Simon & Schuster – Usa, Penguin – Gran Bretagna, Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck – Germania) verrebbero accusati di aver stipulato accordi illegali con l'obiettivo di restringere la concorrenza in Europa, minando ferocemente la libera diffusione degli ebook tra i confini del vecchio continente.

Ma cosa c'entra Apple?

La nota dell'Unione Europea non chiarisce il ruolo della compagnia di Cupertino ma, visti e considerati i problemi legali che Apple sta affrontando in patria riguardo la medesima questione,  è probabile che anche stavolta ad essere sotto accusa sia il cosiddetto "modello agenzia", ovvero il modello adottato da Cupertino per consentire agli editori di pubblicare su iTunes. Questo modello, pesantemente criticato e oggetto di una class action in USA, prevede che gli editori stabiliscano il prezzo a cui vendere gli ebook mentre ad Apple spetta il solo compito di distribuirli, incassando ben il 30% del fatturato (cioè molto più di quanto -generalmente- venga corrisposto all'autore di un libro sul prezzo di copertina). Ma il vero "scandalo", consiste nel fatto che Apple impedisce per contratto all'editore di vendere i suoi libri altrove e a un prezzo inferiore, pena l'esclusione dalla piattaforma.

Quest'ultimo passaggio è stato più volte tacciato di "anti-concorrenzialità" e probabilmente anche l'indagine europea chiederà conto ad Apple del "modello agenzia".

Al momento, non resta che seguire lo sviluppo delle indagini sperando che la faccenda venga presto illuminata dalla chiarezza delle prove.

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