Un aereo di linea è atterrato in Antartide: ecco cosa ha dovuto affrontare
Il mondo del turismo in condizioni estreme può festeggiare un nuovo traguardo: nei giorni scorso il primo Airbus A340 è atterrato con successo in Antartide, per portare rifornimenti a un resort di lusso sul territorio. Il volo è partito da Cape Town, in Sudafrica, ed è arrivato a destinazione dopo un viaggio di circa 5 ore.
Operato dalla compagnia charter portoghese Hi Fly, l'aereo ha affrontato la sfida del volo e dell'atterraggio nelle condizioni climatiche estreme della regione antartica, dove le temperature proibitive e la superficie ghiacciata hanno sempre reso questo tipo di operazioni difficoltose. Il volo Hi Fly 801 non è stato il primo in assoluto a portare a termine l'impresa: già nel 1928 era stata la volta monoplano Lockheed Vega 1, mentre in anni più recenti è toccato anche ad aerei commerciali a fusoliera larga come il Boeing 737.
Nonostante questo la destinazione resta particolarmente difficile da raggiungere in volo. Innanzitutto la pista d'atterraggio è realizzata completamente in ghiaccio azzurro, ovvero neve che – depositandosi su un ghiacciaio – si compatta finendo con il farne parte. L'Airbus A340 aveva a disposizione 3.000 metri lungo i quali effettuare la sua frenata, facilitata da numerose scanalature incise sulla pista che hanno aumentato l'attrito con le ruote del velivolo. Il fatto che la pista sia stata sostanzialmente scavata nel ghiaccio rende anche difficile isolarla a occhio nudo rispetto al resto del paesaggio. I piloti hanno dovuto indossare occhiali speciali per non essere disturbati dall'intenso bagliore riflesso dall'intera superficie, mentre anche la strumentazione tecnica ha sofferto del freddo.
Come raccontato dal capitano nel diario del volo pubblicato online, i piloti hanno tenuto tutto in considerazione con largo anticipo: "Abbiamo tenuto un approccio da manuale arrivando a un atterraggio regolare e privo di imprevisti".