Una città in Alaska è stata costretta a tornare ad utilizzare le macchine da scrivere in seguito ad un attacco informatico che ha reso completamente inutilizzabili i computer e l'intera infrastruttura informatica. È successo a Matanuska-Susitna, un borough (una sorta di borgo) dello stato dell'Alaska, dove una serie di attacchi ransomware hanno portato al completo blocco dell'infrastruttura informatica della città, compresi computer, server, telefoni e email. Anche la città di Valdez, sempre in Alaska, è stata colpita dall'attacco. "L'intrusione informatica ha portato ad una grave problematica nei servizi e nella produttività del borough, stato che potrebbe prolungarsi nel tempo" hanno spiegato durante un'assemblea comunale.
Secondo le prime notizie, l'attacco ha sfruttato più vettori e una moltitudine di malware, compreso un ransomware che ha completamente bloccato i computer richiedendo un riscatto per il loro sblocco. Un hacker è inoltre riuscito ad introdursi all'interno del network interno dell'amministrazione. Al termine dell'attacco, praticamente tutti i 500 computer e 120 dei 150 server del borough sono stati colpiti e infettati. Si parla di un'intrusione che ha di fatto messo in ginocchio l'intero paese: piscine, librerie, negozi, musei, comune e diversi servizi e negozi online.
"Senza i computer e i file, i residenti della città hanno continuato a lavorare con quello che avevano" ha spiegato Patty Sullivan, direttore degli affari pubblici di Mat-Su. "Hanno tirato fuori le macchine da scrivere dagli armadi e scritto a mano ricevute e liste". Il ransomware utilizzato durante l'attacco si chiama BitPaymer, lo stesso utilizzato per bloccare alcuni ospedali scozzesi nel 2017. Sia il borough che la città di Valdez stanno collaborando con l'FBI per ripristinare i servizi e investigare più a fondo l'attacco che per il momento non ha un responsabile.