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Un email rivela le conversazioni tra Steve Jobs ed il magnate James Murdoch sui prezzi degli eBook

Si aggrava la situazione di Apple sulla vicenda dei prezzi “truccati” dei propri eBook. Una mail del CEO defunto comproverebbe la volontà di suggerire i prezzi dei libri digitali agli editori.
A cura di Bruno Mucciarelli
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La vicenda sui prezzi degli eBook che ha investito completamente Apple ed il proprio defunto CEO, Steve Jobs, sembra portare novità importanti sulla colpevolezza della stessa azienda di Cupertino. A rivelarlo sembrerebbe esserci una email scritta direttamente dal mentore di Apple, Jobs, inviata direttamente al CEO di di News Corp. James Murdoch, nella quale si delineano alcune richieste proprio sui prezzi dei futuri libri digitali.

Proprio pochi giorni fa la situazione era riemersa con le pressanti dichiarazioni del Dipartimento di Giustizia americano riguardo ad una possibile collusione attuata con gli editori riguardo ai prezzi da praticare all’interno dell'iBook Store di Cupertino. A tali accuse proprio l'azienda capitanata da Tim Cook avrebbe accusato gli editori di pretendere determinate decisioni sui prezzi praticati all’interno dello store e che non ci fosse alcun accordo fra il colosso e gli editori per cercare di mantenere alto il prezzo dei libri venduti. Nella mail di Steve Jobs, che risale al gennaio 2010, il CEO spiega il motivo per cui propone di legare i prezzi degli eBook a quelli in formato cartaceo.

Crediamo che il mercato degli e-book possa avere successo con prezzi superiori ai 12.99 e 14.99$. Amazon vende a 9,99$ e probabilmente ha ragione e noi torto e falliremo i nostri obiettivi a prezzi più elevati. Ma vale la pena provare ai prezzi che indichiamo, e non a soglie più elevate, altrimenti siamo sicuri di mancare i nostri obiettivi.

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Sempre Steve Jobs propone nella missiva digitale di vendere i libri al prezzo proposto proprio da lui stesso, di continuare con gli standard imposti da Amazon ed avere bassi profitti. Inoltre, si legge nella mail, di boicottare Amazon per impedire il prolificarsi della pirateria. Secondo le accuse del dipartimento americano Apple voleva impedire ad Amazon di vendere a prezzi inferiori in modo da poter praticare agevolmente prezzi più alti nel proprio negozio online.

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