Gli uffici di Google, colorati ed enormi, vi fanno impazzire? Pensate all'effetto che fanno agli occhi di un bambino. E quando un bambino vuole qualcosa, generalmente la chiede. Anche se è un lavoro. Deve aver pensato questo Chloe, una bambina inglese di 7 anni che la scorsa settimana ha inviato una lettera al "boss di Google" perché "ispirata dalle immagini degli uffici di Google, dai colori, i go kart e gli scivoli" ha spiegato il padre della bambina su LinkedIn. Insomma, si è candidata per una posizione nel colosso americano specificando che le "piacciono i computer" e sottolineando le proprie capacità: "Sono brava con lo spelling, la lettura e la matematica". Insomma, una candidatura in tutto e per tutto.
Fin qui nulla di (troppo) particolare, ma a far diventare virale la storia è stata l'immagine che il padre ha allegato al suo post su LinkedIn: la lettera che Sundar Pichai, CEO di Google, ha spedito alla bambina in risposta alla candidatura. "Sono felice di sapere che ti piacciono i computer e i robot" ha scritto Pichai. "Penso che se continuerai a lavorare duramente seguendo i tuoi sogno potrai ottenere tutto ciò che vuoi, dal lavorare a Google a gareggiare alle Olimpiadi". D'altronde proprio Pichai di educazione ne sa qualcosa: laureato in ingegneria metallurgica all'Indian institute of technology di Kharagpur, una volta trasferitosi negli Stati Uniti ha conseguito un master a Stanford in scienze dei materiali e uno in business administration alla Wharton School.
In conclusione della lettera, il CEO lascia alla bambina una promessa: "Non vedo l'ora di ricevere la tua candidatura quando avrai finito la scuola". La lettera, la cui autenticità è stata confermata da Google, è finita al centro di un piccolo fenomeno virale generato dal padre, account executive alla Crs Conulting, attraverso un post pubblicato sul suo profilo LinkedIn. "Ora è ancora più ansiosa di andare bene a scuola per poi lavorare per Google" ha spiegato nel post. "Non potrò mai ringraziare abbastanza una persona impegnata come Pichai per aver trovato il tempo di scrivere ad una bambina e avvicinare un po' di più il suo sogno".