Un impianto di produzione di Boeing a Charleston, in South Carolina, è stato colpito dal ransomware WannaCry, divenuto famoso lo scorso anno per aver infettato diversi obiettivi sensibili in tutto il mondo, rendendo inutilizzabili numerosi PC "sequestrati" dagli hacker. "Si sta diffondendo rapidamente dal nord di Charleston e ho appena sentito che alcuni strumenti di assemblaggio sono diventati inutilizzabili" ha spiegato Mike VanderWel, ingegnere capo della Boeing, in una nota inviata internamente ai dipendenti.
L'azienda è preoccupata che il virus possa colpire l'equipaggiamento utilizzato nei test degli aeroplani, eventualità che potrebbe portare alla sua ulteriore diffusione all'interno del software dei velivoli. Dalla Boeing, però, mettono freno alle preoccupazioni: "Una serie di notizie sui problemi provocati dal malware sono esagerate e inaccurate" ha dichiarato la portavoce Linda Mills. "Il nostro centro per le operazioni di cybersecurity ha rivelato una limitata intrusione del malware in un ristretto numero di sistemi. Sono stati applicati dei rimedi e questo non è un problema capace di danneggiare la produzione o le consegne".
Cos'è il ransomware WannaCry
Si tratta di un Ransomware, uno dei malware più pericolosi degli ultimi anni: è in grado di insediarsi all'interno del sistema operativo e criptare ogni file salvato sull'hard disk e su eventuali chiavette USB collegate. L'unico modo per poter tornare a visualizzare e modificare i propri file è legato al pagamento di un riscatto in bitcoin, valuta elettronica utilizzata dai cyber criminali poiché le transazioni non possano essere rintracciate e l’identità del malvivente resta segreta. La sua nascita è stata localizzata dall'amministrazione Trump nella Corea del Nord. La sua diffusione, basata su una vulnerabilità di Windows, sembrava essere stata limitata da una patch di sicurezza diffusa da Microsoft, che però pare non abbia eliminato del tutto il virus.