Un uomo giapponese è stato arrestato per aver stalkerato una pop star e per averla attaccata a casa sua. Secondo le autorità, lo stalker avrebbe individuato l'abitazione della donna studiando le fotografie pubblicate sui social e individuando il riflesso di una stazione dei treni nei suoi occhi all'interno di uno dei selfie. L'assaltatore ha poi trovato la stazione su Google Maps, ha aspettato lì la vittima e l'ha seguita a casa. L'uomo avrebbe anche provato ad individuare la posizione della casa della pop star studiando i video pubblicati dal suo appartamento e osservando le tende e l'inclinazione della luce esterna.
Il 26enne Hibiki Sato è stato arrestato per aver assaltato la donna mentre tornava verso casa, spingendola a terra e ferendola. L'uomo si è poi definito un fan della pop star e ha spiegato alle autorità di aver ottenuto un indizio sui suoi spostamenti osservando il riflesso di una stazione dei treni negli occhi della donna presente in uno dei selfie che aveva pubblicato sui social. Una storia che, secondo gli esperti di privacy, dovrebbe far ragionare molte persone sulle possibili conseguenze derivanti dai contenuti che vengono pubblicati sulle piattaforme social e che potrebbero portare a diffusione di dati in maniere totalmente inaspettate.
Se da un lato la maggior parte dei servizi – inclusi Facebook, Twitter e Instagram – eliminano i metadati delle fotografie pubblicate sui profili personali per eliminare ogni riferimento geografico dalle immagini (riferimenti che lo stesso smartphone associa alle foto al momento dello scatto), dall'altro il costante miglioramento delle fotocamere dei telefoni ha portato a possibili scenari come quello giapponese. Il consiglio degli esperti è sempre quello di evitare di scattare foto nelle vicinanze delle proprie case e di fare sempre attenzione anche ai piccoli dettagli, come un riflesso negli occhi.