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USA, Google Car fermata da un agente: guidava troppo lentamente

Le Google Car non sono al di sopra della legge. Lo ha dimostrato un agente di Mountain View fermando una delle automobili senza conducente di Big G perché si muoveva troppo lentamente.
A cura di Marco Paretti
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Le Google Car non sono al di sopra della legge. Lo ha dimostrato un agente di Mountain View fermando una delle automobili senza conducente di Big G perché si muoveva troppo lentamente. Il poliziotto, incuriosito dalle forme della macchina e dai suoi movimenti lenti, ha bloccato la vettura per controllare il motivo della sua lentezza, solo per scoprire che nessuno la stava guidando e che l'unico umano presente era seduto sul sedile del passeggero. "Stava guidando troppo lentamente?" ha chiesto con ironia Google attraverso un post pubblicato su Google+. "Scommettiamo che gli umani non vengono fermati così spesso". Successivamente il dipartimento di polizia ha confermato che l'auto stava procedendo ad un'andatura accettabile.

Il team di Google ha poi spiegato le motivazioni dietro alla velocità ridotta di un veicolo che, sottolineano i responsabili, è ancora un prototipo. "Abbiamo ridotto la velocità delle nostre macchine senza conducente a 25 miglia all'ora per ragioni di sicurezza" ha commentato Big G. Non è la prima volta che una Google Car viene fermata in mezzo alla strada e finora non ne è stata multata nessuna. "Proprio come l'agente, spesso le persone le fermano per scoprire qualcosa in più sul nostro progetto" ha spiegato l'azienda in una nota. "Dopo 1,2 milioni di miglia percorse in guida autonoma siamo orgogliosi di poter affermare che non siamo mai stati multati".

Il simpatico incidente ha però sottolineato una problematica ben più seria: a chi va consegnata la multa se una macchina autonoma commette una violazione? Una risposta decisa non è ancora stata data, tanto che le legislazioni dei diversi paesi hanno differenti opinioni al riguardo. Attualmente Google ha assicurato che nel caso in cui le sue macchine dovessero infrangere la legge l'azienda è pronta a coprire il costo della multa. Ad oggi, però, tutti i veicoli autonomi appartengono a Google, quindi è per forza di cose necessario riempire il vuoto legislativo prima di poter lanciare la tecnologia sulle strade.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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