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Biohacking, un uomo ha un orecchio connesso ad internet sotto la pelle del braccio

Un orecchio dotato di microfono e connessione WiFi, il tutto inserito sotto la pelle del braccio. È il progetto di Stelarc, professore universitario e performer che nel corso degli ultimi anni si è fatto crescere un orecchio sul braccio come parte di un progetto artistico.
A cura di Marco Paretti
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stelarc orecchio

Un orecchio dotato di microfono e connessione WiFi, il tutto inserito sotto la pelle del braccio. È il progetto di Stelarc, professore universitario e performer che nel corso degli ultimi anni si è fatto crescere un orecchio sul braccio come parte di un progetto artistico. Attraverso una delicata operazione chirurgica, un team di medici ha inserito un bio-polimero a forma di orecchio sotto la pelle e, nei sei mesi successivi, tessuti e vasi sanguigni gli sono cresciuti attorno. Il risultato è in parte artificiale e in parte cellulare. L'esperimento ha impiegato circa 10 anni per arrivare a questo punto, ma Stelarc è ancora lontano dall'obiettivo finale.

Il prossimo passo è quello di far crescere un lobo e di inserire un microfono dotato di modulo WiFi all'interno dell'orecchio artificiale, in modo da poter connettere l'apparato ad internet e condividere con altre persone i suoni che lo circondano. "Questo orecchio non è per me, ne ho altri due con cui ascoltare" ha spiegato Stelarc. "Funzionerà come dispositivo d'ascolto remoto per altre persone. Saranno in grado di seguire le conversazioni o ascoltare un concerto ovunque io sia". Il professore ha persino intenzione di inserire un modulo GPS che possa tenere traccia di tutti i suoi spostamenti.

L'uomo aveva già provato ad inserire un microfono all'interno del braccio, ma ha dovuto rimuoverlo subito dopo a causa di un'infezione. L'artista è al lavoro sul concetto di fusione tra uomo e macchina da ormai molti anni. "Spero che le persone si interessino sempre di più agli elementi che costituiscono un corpo e come questo si muove nel mondo" ha spiegato nel 2013 durante un'intervista. "È davvero necessario agire come se fossimo un unico Io o un'anima o una mente racchiusa in questa entità medievale della quale potremmo fare a meno?".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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