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Via libera alla costellazione di satelliti di Elon Musk: porterà internet ovunque

Uno sciame di microsatelliti in orbita attorno alla Terra per portare Internet a banda larga nelle aree più remote del pianeta: è il piano alla base della prossima impresa di Elon Musk, già noto da qualche mese ma al quale la Fcc ha dato il via libera in questi giorni. I primi lanci però impiegheranno qualche mese.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Non sarà il progetto più accattivante partorito dalla mente di Elon Musk, ma di sicuro promette di essere il più remunerativo nonché quello dall'impatto potenzialmente maggiore sulla popolazione del pianeta, almeno nel breve e medio termine. Si chiama Starlink, ed è una iniziativa che nei piani del geniale imprenditore porterà Internet a banda larga in tutto il mondo utilizzando una fitta rete di micro satelliti in orbita attorno alla Terra. Il programma, avviato mesi fa e giunto a febbraio al suo primo lancio sperimentale, è stato approvato in questi giorni dalla Fcc (l'organo statunitense preposto alla regolamentazione di tutti i soggetti che operano nel panorama delle telecomunicazioni) il che rappresenta per Musk il nulla osta che aspettava per trasformare la sua idea in realtà.

Lo Starlink program prevede nella sua forma finale di inviare in orbita circa 12mila piccoli satelliti di forma cubica, pesanti circa un chilo e mezzo e con dimensioni di appena 10 centimetri. Gli aggeggini funzioneranno come nodi di una stessa rete: faranno cioè transitare le informazioni in partenza dai punti più remoti del pianeta scambiandosele uno con l'altro, in sequenza, fino a farle arrivare al terminale più vicino alla destinazione finale; l'ultimo satellite del percorso spedirà poi i dati sulla Terra alla destinazione richiesta. Il sistema è del tutto simile a quello che sta alla base di Internet, ma libero dalle costrizioni che regolano il funzionamento della nostra rete terrestre: Starlink non ha infatti bisogno di cavi di comunicazione sotterranei o transoceanici e può arrivare ovunque; allo stesso tempo — dal momento che lo sciame di satelliti è abbastanza numeroso — i guasti o le condizioni metereologiche che possono impedire il funzionamento di una unità non hanno alcun impatto sull'affidabilità dell'intera rete.

Per il momento la Fcc ha dato il permesso per la messa in orbita dei primi 7mila satelliti avviando un'operazione che, a partire da metà 2019, dovrebbe porre le basi per dotare di Internet a banda larga le zone rurali o mal servite dai sistemi di comunicazione moderna, aiutandone lo sviluppo. Il tutto chiaramente avverrà comunque a un prezzo: il sistema Starlink, se portato a termine nei tempi e con i costi previsti — sarà più economico da adottare per paesi in via di sviluppo rispetto alle attuali alternative — ma non sarà gratuito. Secondo dati ottenuti l'anno scorso dal Wall Street Journal, il servizio potrebbe rastrellare in tutto il pianeta un potenziale pubblico di 40 milioni di abbonati entro il 2025, che frutterebbero a Musk entrate per circa 30 miliardi di dollari.

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