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WhatsApp, perdita da 138 milioni di dollari nel 2013

WhatsApp, l’applicazione di messaggistica istantanea acquisita da Facebook per 19 miliardi di dollari, nel corso del 2013 ha registrato una perdita di 138 milioni di dollari.
A cura di Matteo Acitelli
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WhatsApp, l'applicazione di messaggistica istantanea acquisita da Facebook per 19 miliardi di dollari, nel corso del 2013 ha registrato una perdita di 138 milioni di dollari. A fronte della grossa perdita i responsabili del servizio di instant messaging sono riusciti a ricavare "solo" 10 milioni di dollari grazie al canone di utilizzo del servizio da 0,89 centesimi l'anno. I risultati sono stati rilasciati nella giornata di oggi in una nota che è stata presentata alla Securities and Exchange Commission statunitense. Mark Zuckerberg non sembra però molto preoccupato dell'andamento negativo di una delle applicazioni più popolari per smartphone. Secondo un'attenta analisi realizzata dal New York Times, la perdita da 138 milioni di dollari deriva da diversi fattori tra cui le spese per lo sviluppo del servizio (77 milioni), i costi amministrativi (18,6 milioni) ed il pagamento degli stipendi dei 55 dipendenti per un totale di 148 milioni ai quali vanno sottratti i 10 milioni ricavati dagli abbonamenti a WhatsApp che portano dunque la perdita a 138 milioni.

Con queste cifre è evidente che l'abbonamento da 0,89 euro all'anno non rappresenta un modello di business funzionale o comunque non basta a ripagare tutte le spese necessarie per sostenere i costi di un'applicazione così popolare come WhatsApp. Nonostante le perdite, Mark Zuckerberg ed il team a lavoro dietro WhatsApp continuano a rimanere dell'idea che all'interno dell'applicazione di messaggistica instantanea non faranno mai comparsa i fastidiosi banner pubblicitari. A seguito della diffusione dei dati negativi riguardanti WhatsApp, le quotazioni di Facebook in borsa sono scese di circa il 9,76%. Nel frattempo Jan Koum di WhatsApp conferma che, a causa di numerosi problemi tecnici, il rilascio delle chiamate vocali è stato rinviato ai primi mesi del 2015.

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