Mentre la battaglia tra Apple e l'FBI continua, WhatsApp ha annunciato di voler potenziare ulteriormente le misure di sicurezza che proteggono lo scambio dei messaggi tra gli utenti. Lo riporta il The Guardian, spiegando che entro le prossime settimane l'applicazione estenderà il suo protocollo di sicurezza Open Whispers anche alle chiamate vocali. Anche Facebook, proprietaria di WhatsApp, sta considerando l'opzione di rendere ancora più sicuri gli scambi di messaggi all'interno dell'app di messaggistica legata al più popolare social network, integrando misure di sicurezza sempre più efficaci.
Secondo il The Guardian non si tratterebbe solamente di queste due applicazioni, ma anche di molte altre interessate a rafforzare i protocolli di sicurezza. Tra queste figurano aziende del calibro di Google e Snapchat, intenzionate a proseguire nello sviluppo di soluzioni sempre più impenetrabili nonostante i continui dubbi delle autorità. Queste ultime, infatti, vengono di fatto tagliate fuori dalle intercettazioni proprio dai sistemi di sicurezza, che nemmeno le aziende possono "aprire" agli occhi dei governi. È proprio da questa estrema sicurezza che si è generato il caso Apple vs FBI, con quest'ultima impegnata in una battaglia per ottenere un accesso "dal retro" al sistema operativo di Apple.
Anche lo stesso WhatsApp ha attraversato diversi guai legali. In Brasile, per esempio, le autorità sono arrivate ad arrestare il vice presidente di Facebook per l'America Latina, Diego Dzodan, perché l'azienda di Menlo Park non ha collaborato con la polizia impedendo l'accesso ai server di WhatsApp in merito ad un indagine su un traffico di stupefacenti. Pochi giorni dopo un giudice ne ha ordinato il rilascio, definendo il suo arresto una "coercizione illegale". WhatsApp sfrutta un sistema di criptaggio che non può essere scavalcato nemmeno dagli stessi sviluppatori: solo gli smartphone che inviano e ricevono i singoli messaggi sono in grado di aprirli.
