Wikileaks, il sito di Julian Assange compie 10 anni. Le tappe più importanti
Sono passati 10 anni da quando il 4 ottobre del 2006 venne fondato Wikileaks, il sito che andò online con lo scopo di diffondere documenti sensibili, prevalentemente politici e segreti di stato. In questi 10 anni il sito ha diffuso qualcosa come 10 milioni di documenti e ha portato "alla luce" documenti che hanno fatto tremare la politica internazionale e, in alcuni casi, messo a rischio le stesse relazioni tra i paesi. In questi anni il nome Wikileaks viene associato a Julian Assange, tra i fondatori del sito, giornalista e attivista, caporedattore di un gruppo di giornalisti che in forma anonima collabora con il sito. Oggi vive all'interno della sede diplomatica dell'Ecuador a Londra con lo status di "rifugiato politico". Tanti momenti che in questi anni hanno caratterizzato l'attività di Wikileaks fino all'attuale campagna presidenziale americana e il recente annuncio, proprio da parte di Assange, di voler pubblicare documenti scottanti che riguarderebbero Hillary Clinton, candidata democratica alla Casa Bianca, che nel 2010, riferendosi ad Assange, affermò: "Non possiamo lanciare un drone contro quest'uomo?".
Wikileaks nasce il 4 ottobre 2006
Wikileaks fece la sua comparsa online il 4 ottobre dal 2016 e da allora la sua attività è stata continua e contrassegnata da momenti anche contrastanti. Il progetto viene ancora oggi curato da giornalisti e redattori che collaborano in forma strettamente anonima. Il sito riceve in modo anonimo, grazie a un contenitore (drop box) protetto da un potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto (di Stato, militare, industriale, bancario) e poi li carica sul proprio sito web. La lunga attività di pubblicazione inizia già nel dicembre del 2006 quando venne reso pubblico un documento che provava un complotto per assassinare i membri del governo somalo, firmato dallo sceicco Hassan Dahir Aweys (politico somalo, nel 2001 il governo Usa lo inserì nella lista dei terroristi). Ma il momento più importante avviene l'anno successivo, nel 2007, quando entrò a far parte dell'organizzazione un attivista che utilizzava il software di anonimato "Tor". Ed è proprio grazie a questo software che Wikileaks intercettò milioni di conversazioni, all'insaputa degli interessati. Da allora sono stati pubblicati 10 milioni di documenti.
Wikileaks, i grandi scandali del 2010
L'attività di Wikileaks viene ricordata in relazione anche alla diffusione dei manuali in dotazione alle guardie carcerarie di Guantanamo, nel 2007. Ma il momento che forse ha fatto conoscere al mondo intero l'attività di Wikileaks è stato nel 2010 quando venne rivelato al New York Times e al Der Spiegel il contenuto di alcuni documenti riservati dai quali emergono aspetti nascosti della guerra in Afghanistan. Tra le informazioni diffuse anche quelle che rivelarono il doppio gioco del Pakistan, paese alleato degli Usa. E sempre nel 2010 Daniel Domscheit-Berg, allora numero due di Wikileaks, lascia l'organizzazione per forti dissidi con Julian Assange.
Il 2010 è l'anno cruciale per Wikileaks, prima di tutto per la pubblicazione, forse la più importante in termini di dimensioni e soprattutto di effetti che essa ha poi provocato, di 251.287 documenti contenenti informazioni confidenziali inviate da 274 ambasciate americane in tutto il mondo al dipartimento di Stato degli Stati Uniti a Washington. La pubblicazione viene ricordata come Cablegate e i documenti, che riguardano il periodo tra il 1996 e il 2010, vennero distribuiti da WikiLeaks a quattro quotidiani, El País, Le Monde, The Guardian e The New York Times, e un settimanale, Der Spiegel, che ne hanno pubblicato una prima serie (220 documenti) il 28 novembre 2010.
La pubblicazione creò agli Usa non pochi imbarazzi, se non quasi incidenti diplomatici, con diversi paesi. Tra i nomi che figuravano nei documenti vi erano nomi come Silvio Berlusconi ("leader inefficace"), l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy ("l'imperatore nudo"), quello russo Putin ("alpha dog") e quello kazako Nazarbaev. Da quel momento iniziò l'offensiva deli Usa contro Wikileaks prima con una diffida da parte del Dipartimento di Stato e poi con la creazione di un organismo speciale, da parte di Barack Obama, denominato Interagency Policy Committee for Wikileaks, per contrastare eventuali altre fughe di documenti dagli uffici dell'amministrazione americana.
Julian Assange, rifugiato nell'ambascita dell'Ecuador
Sempre nel 2010 Julian Assange viene arrestato con l'accusa di stupro, molestie e coercizione illegale. L'accusa che gli viene rivolta è quella di aver avuto rapporti sessuali non protetti, seppur consenzienti, con due donne e di essersi successivamente rifiutato di sottoporsi ad un controllo medico sulle malattie sessualmente trasmissibili, rifiuto che viene considerato come un crimine dalla legge svedese. È l'inizio di una vicenda giudiziaria che lo vede conteso da due stati: dalla Svezia, che vuole arrestarlo per le accuse di rapporti sessuali non protetti, e dagli Usa che vorrebbero processarlo per spionaggio. Dopo essere stato in carcere a Londra e dopo essere stato rilasciato su cauzione, nel 2011 la Svezia ottiene l'estradizione, ma nel giugno del 2012 la Corte Suprema britannica rigetta il ricorso contro l'estradizione. Da quel monento Julian Assange si rifugia presso l'ambasciata dell'Ecuador a Londra, chiedendo asilo politico in quanto perseguitato. Sono in molti a ritenere che la richiesta di estradizione da parte della Svezia fosse un modo per poterlo poi consegnare agli Usa per processarlo.
Nel 2013 lo scoppio del caso "Datagate", lo scandalo fatto esplodere da Edward Snowden riguardante la NSA, offusca un po' la figura di Assange anche se Wikileaks gioca un ruolo importante nella vicenda. Infatti è Sarah Harrison, che fa parte dell’organizzazione di Assange, ad accompagnare Snowden a Mosca, ed è proprio WikiLeaks a pubblicare una serie di informazioni e di documenti riguardanti molti politici e leader internazionali controllati dalla Nsa, tra i quali figurano Angela Merkel, Francois Hollande e Nicolas Sarkozy.
Wikileaks oggi
Oggi Wikileaks gioca ancora un ruolo cruciale, nonostante la lunga "detenzione" (come la definisce lui stesso) di Julian Assange. È notizia di questi giorni l'intenzione dell'associazione di voler pubblicare entro questo mese documenti segreti riguardanti Hillary Clinton che potrebbero addirittura mettere a rischio la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti. E non è la prima volta che la Clinton viene coinvolta da documenti segreti pubblicati da Wikileaks. Lo scandalo del luglio scorso, quando vennero rese note le mail dello staff del partito democratico che inviatavano a boicottare la candidatura di Sanders, fu opera di Wikileaks. In seguito allo scandalo del 2010 la stessa Clinton disse, riferendosi ad Assange: "Non possiamo lanciare un drone contro quest'uomo?".
Il 6 ottobre a Berlino ci sarà una conferenza stampa alla quale, inizialmente avrebbe dovuto prendere parte, in collegamento affacciandosi dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra, anche Assange. Partecipazione per il momento però annullata per motivi di sicurezza, anche se non è chiaro se Assange parteciperà comunque attraverso un collegamento.
In una recente intervista al Der Spiegel Assange ha dichiarato che Wikileaks oggi è ancora forte: "Le sventure ci hanno resi più forti, non abbiamo mai perso una causa in tribunale e ora abbiamo 10 anni. Attendiamo di diventare adolescenti".