Wind, 500mila euro di multa dall’Antitrust per pratiche commerciali scorrette
A poche settimane di distanza dalla multa da 9 milioni a Telecom, Vodafone, Wind, Fastweb e Tiscali per i contratti a distanza, oggi l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato Wind per 500mila euro poiché oltre ad aver ridotto il periodo di rinnovo delle offerte da 30 a 28 giorni ha introdotto costi aggiuntivi per i clienti che decidevano di recedere in anticipo il contratto.
Nel dettaglio il noto operatore telefonico è stato multato dall'Antitrust per via delle offerte abbinate alla vendita a rate di prodotti come smartphone, tablet o mobile WiFi che includeva anche i costi previsti da coloro che avevano decise di non accettare la riduzione del periodo di rinnovo, quindi coloro che decidevano di esercitare il diritto di recesso dal contratto. Poiché Wind prevedeva l’addebito in un’unica soluzione del saldo delle rate residue, l'Antitrust ha quindi considerato questa operazione come condotta scorretta. Inoltre l'operatore ha modificato anche il periodo di rinnovo per le opzioni da 24 o 30 mesi, richiedendo ai clienti che esercitavano i diritto di recesso il pagamento del corrispettivo previsto per il recupero del costo del modem o del dispositivo di streaming multimediale Google Chromecast.
La fatturazione ogni quattro settimane anziché ogni 30 giorni è una pratica che ormai va avanti da diverso tempo e permette alle aziende di recuperare una mensilità all’anno. Di recente la stessa soluzione è stata intrapresa anche da Sky con rincari sui costi dell'abbonamento pari all'8,6% su base annua.