Windows 10, l’aggiornamento delle copie pirata non dà diritto ad una licenza valida
Nella giornata di ieri, il vice presidente di Windows Terry Myerson, in occasione del WinHEC Summit che si sta svolgendo in questi giorni a Shenzhen, in Cina, ha dichiarato che l'aggiornamento a Windows 10 sarà possibile a tutti gli utenti in possesso di un computer dotato del sistema operativo Windows 7, Windows 8 o Windows 8.1, senza la necessità di possedere una copia genuina di Windows: "Aggiorneremo tutti i PC che rispettano i requisiti, genuini e non genuini, a Windows 10". Una notizia che ha stupito tutti i presenti ma che era stata accolta come una strategia ideata dal colosso di Redmond per favorire la diffusione del nuovo software in paesi come quello della Cina dove due terzi delle copie di Windows non sono autentiche.
A poche ore dall'annuncio nel corso dell'evento WinHEC Summit, Microsoft è tornata sull'argomento per precisare quanto affermato ieri da Myerson. Nella giornata di oggi i vertici di Microsoft hanno infatti confermato che sarà possibile aggiornare gratuitamente tutte le copie del sistema operativo a Windows 10 ma è stato sottolineato che tutte le copie pirata che saranno aggiornate a Windows 10 non avranno una licenza valida. Al momento non è chiaro quale sarà la differenza tra Windows 10 con licenza e senza licenza, molto probabilmente il nuovo sistema operativo se utilizzato senza licenza offrirà agli utenti meno funzionalità. Di certo questa mossa però non bloccherà i cracker che tenteranno comunque di rimuovere le limitazioni del nuovo software senza licenza, insomma, quella che inizialmente sembrava un'azione messa in atto per contrastare il fenomeno della pirateria si è rivelata un nulla di fatto. Ricordiamo che l'uscita di Windows 10 è attesa per questa estate in 190 paesi del mondo ed in 111 lingue differenti.