Xiaomi, la startup tech da 46 miliardi di dollari: battuta Uber
Xiaomi, il produttore cinese di smartphone continua a sorprendere, dopo aver conquistato la prima posizione in Cina per quanto riguarda la classifica dei top vendor di smartphone ed il terzo posto nella classifica mondiale piazzandosi subito dopo colossi come Samsung e Apple, oggi il Wall Street Journal annuncia che Xiaomi ha superato tutte le rivali sostenute da venture capital ed è diventata la startup tech che vale di più: 46 miliardi di dollari. Una cifra davvero impressionante che è stata resa possibile anche grazie all'ultimo importante round di finanziamento da 1,1 miliardi. Ora Xiaomi ha superato anche Uber Technologies, l’app che consente all’utente, attraverso un servizio peer-to-peer, di raggiungere una destinazione entrando in contatto direttamente con l’autista del mezzo che si ferma a quota 41 miliardi.
Come ha affermato il fondatore di Xiaomi Lei Jun: "Questo round di finanziamenti conferma quanto Xiaomi ha ottenuto in oltre quattro anni di attività ed è il preludio di una nuova fase di sviluppo". Nonostante gli ottimi risultati però il produttore cinese di smartphone vanta numerosi problemi. Jony Ive, il Responsabile del design di Apple ha infatti accusato Xiaomi di "furto" affermando che la startup cinese ha copiato il design dei dispositivi Made in Cupertino, a queste accuse si aggiungono quelle di Ericsson che hanno provocato un divieto temporaneo di vendita in India dei prodotti Xiaomi a causa di una violazione di brevetti. Al momento Xiaomi si difende tramite le parole del vicepresidente Hugo Barra che ha respinto le accuse ed ha affermato che i designer di Xiaomi si ispirano da molti device ma non copia nessuno. Non ci resta ora che aspettare il primo trimestre del 2015 per scoprire quali saranno i nuovi device Xiaomi.