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YouTube, giro di vite contro i contenuti estremisti

La piattaforma di condivisione video che fa capo a Google ha annunciato una politica di tolleranza zero nei confronti di contenuti estremisti e violenti, ma anche meno visibilità per le fake news e nessuna remunerazione pubblicitaria per chi incita all’odio. In lavorazione anche nuove regole contro le molestie online.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Dopo alcuni timidi segnali nei mesi scorsi, anche YouTube sta iniziando a muoversi in maniera più decisa contro chi pubblica contenuti estremisti e violenti sulla sua piattaforma. Lo ha annunciato la società nella giornata di ieri, affermando che a partire dai questi giorni rimuoverà qualunque video "che basandosi sul concetto di superiorità di un gruppo giustifichi discriminazione, segregazione o esclusione basandosi su attributi come età, genere, etnia, casta, religione, orientamento sessuale o prestazione di servizio militare". Nella comunicazione si parla di video esplicitamente discriminatori, ma anche di contenuti che assumano posizioni negazioniste nei confronti di eventi come olocausto e 11 settembre.

Nel mirino anche bufale e incitamento all'odio

Allo stesso modo saranno messi nel mirino anche i contenuti che non violano inequivocabilmente le regole ma che giocano sulle ambiguità di queste ultime per evitare conseguenze dirette – categoria della quale fanno parte anche i video che diffondono disinformazione. Questi contenuti non saranno rimossi dai server del gruppo, ma scompariranno dalle liste dei video consigliati. Infine, i canali che si rendono troppo spesso protagonisti di violazioni nell'ambito dell'incitamento all'odio saranno del tutto esclusi dallo YouTube Partner Program, perdendo la possibilità di guadagnare da questo tipo di contenuti.

Presto nuove regole anche su molestie online

L'annuncio di queste ore sta intrecciandosi con la vicenda di Steven Crowder, comico statunitense messo negli scorsi giorni sotto accusa per aver preso ripetutamente e violentemente di mira il giornalista Carlos Maza con insulti razzisti e omofobi. Grazie al supporto di utenti e comunità LGBTQ, il sito ha deciso in queste ore di porre temporaneamente fine al programma di affiliazione di Crowder, ma la mossa non è causa né conseguenza del varo delle nuove regole, in lavorazione da mesi. Sempre in queste ore infatti YouTube ha emesso un altro comunicato, nel quale anticipa di voler rivedere le proprie regole inerenti le molestie online – campo nel quale ricadono le violazioni riscontrate nei contenuti di Crowder.

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