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YouTube, gli inserzionisti pagano anche le false visualizzazioni

Sulle pagine del Financial Times viene riportato uno studio condotto da alcuni ricercatori europei provenienti da diversi istituti che evidenzia un problema riscontrato sul conteggio delle visualizzazioni della pubblicità generata all’interno del portale video sharing YouTube.
A cura di Matteo Acitelli
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Sulle pagine del Financial Times viene riportato uno studio condotto da alcuni ricercatori europei provenienti da diversi istituti (L’Università Carlo III di Madrid, Politecnico di Torino, Nec Labs Europe e Imdea) che evidenzia un problema riscontrato sul conteggio delle visualizzazioni della pubblicità generata all'interno del portale video sharing YouTube. Nel dettaglio, come spiegano i ricercatori, il colosso di Mountain View fa pagare agli inserzionisti anche le visualizzazioni della pubblicità generata su YouTube da robot.

Secondo gli esperti il portale video di Google conteggia come spettatori anche numerosi "bot", i programmi automatici che spesso vengono utilizzati per aumentare le visualizzazioni di una determinata pagina web. Il problema è che anche le false visualizzazioni di pubblicità generate da computer che lavorano in automatico vengono conteggiate a danno degli inserzionisti che investono per far visualizzare una determinata campagna pubblicitaria all'interno del circuito di Google. Come spiegato dai ricercatori alla redazione del Financial Times: "Utilizzando i nostri strumenti, valutiamo le prestazioni dei sistemi di rilevazione di visualizzazioni di cinque tra i maggiori portali di video online. I nostri risultati rivelano che sistema di rilevamento di YouTube è significativamente migliore rispetto a tutti gli altri. Dei 5 portali che abbiamo testato (YouTube, Dailymotion, Vimeo, MyVideo.de e TV UOL), YouTube è l’unico portale ad avere un sistema di identificazione di visualizzazioni fasulle significativamente efficiente. Tutti gli altri portali non scontano le visualizzazioni generate neppure dalle più semplici configurazioni per generare questo tipo di visualizzazioni fasulle".

Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno portato i bot a visualizzare due video caricati su YouTube per 150 volte ed hanno acquistato pubblicità sulla piattaforma per monitorare il conteggio delle views. Il sistema di conteggio di YouTube ha classificato solo 25 visualizzazioni reali mentre il servizio di inserzioni AdWords ha fatte pagare agli inserzionisti 91 views, quindi come riporta la nota testata giornalista, "il motore di ricerca pubblicitario di Google ha fatto pagare ai ricercatori per le visite di bot anche quando YouTube le aveva chiaramente identificate come false". I tecnici al lavoro sulla piattaforma di Mountain View hanno fatto sapere che prendono in seria considerazione il traffico non valido e che ora intendono incontrare i ricercatori per discutere nel dettaglio l'esperimento così da poter potenziare maggiormente i sistemi di filtro di AdWords.

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