Per YouTube non si prospetta un natale tranquillo. Un rappresentante di dozzine di artisti – da Pharrell Williams a Chris Cornell, da John Lennon agli Eagles – ha intimato al servizio di rimuovere circa 20.000 video per non incappare in una causa da 1 miliardo di dollari.
A dare il via alla minaccia è stato Irving Azoff, uno dei protagonisti del business musicale. Secondo Azoff, che per l'occasione ha fondato il gruppo legale Global Music Rights, YouTube non sarebbe in possesso dei diritti di migliaia di canzoni, per un totale di 40 artisti totalmente scoperti.
"Ci stiamo scagliando su YouTube perché è stato il servizio meno cooperativo e quello che ha fatto sentire più offesi i miei clienti" ha spiegato Azoff "È anche a causa del loro atteggiamento". Così per i prossimi giorni si prospetta un duro braccio di ferro, il quale potrebbe confluire in una vera e propria causa miliardaria.
Eppure Google continua a negare ogni responsabilità, affermando che i diritti delle singole canzoni non sono di sua competenza. In pratica da una parte Azoff dice che Google ha la responsabilità di ottenere le licenze, dall'altra l'azienda risponde spiegando che i detentori dei diritti hanno il dovere di indicare quali contenuti rimuovere.
La causa della arriva dopo poche settimane dall'annuncio del nuovo servizio musicale di YouTube, Music Key, che vedrà la luce a breve. Il servizio è stato lanciato a novembre sotto forma di beta ad inviti ed è possibile richiederne uno sul sito dedicato.
In questi giorni è cambiato anche il volto musicale di YouTube, che comincia ad offrire più opzioni per gli utenti che vogliono ascoltare musica. Sulle applicazioni mobile e sul sito, per esempio, è apparso un pulsante “Musica” che rimanda ad una raccolta di raccomandazioni basate sui nostri ascolti precedenti e sui video di tendenza. Su YouTube sarà inoltre possibile ascoltare interi album musicali, i quali saranno disponibili direttamente nelle pagine dei singoli artisti insieme a video musicali e altri contenuti.