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Anche Google nel mirino del Fisco: potrebbe dover pagare 150 milioni di euro

Dopo la stangata ad Apple, ora arriva quella a Google. Il Fisco italiano sembra deciso a far tornare i conti e, dopo i 318 milioni di dollari riscossi all’azienda di Cupertino, si appresta a concludere un accordo simile anche con Google.
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A cura di Marco Paretti
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Dopo la stangata ad Apple, ora arriva quella a Google. Il Fisco italiano sembra deciso a far tornare i conti e, dopo i 318 milioni di dollari riscossi all'azienda di Cupertino, si appresta a concludere un accordo simile anche con Google, anch'essa accusata di aver sfruttato la concorrenza fiscale tra stati per vendere in Italia ma fatturare all'estero. Secondo le stime, a livello internazionale Google – o meglio, la nuova holding Alphabet – avrebbe assicurato alle isole Bermuda una fortuna pari a 47,4 miliardi di dollari. In Italia la cifra di cui si sta parlando in questi giorni e che il Fisco avrebbe chiesto a Big G è di 150 milioni di euro.

In questo caso manca però ancora la certezza dell'operazione: mentre l'azienda di Cupertino ha subito accettato la cifra proposta dalle autorità – già versata all'Erario due giorni fa -, nel caso di Google la trattativa è stata più spinosa e i pm stanno ancora cercando un accordo con l'azienda. L'importo evaso è invece simile a quello di Apple, se non poco più alto: circa un miliardo di euro in totale. Se le trattative proseguiranno senza intoppi si potrebbe persino arrivare ad una decisione entro gennaio, con il versamento dei 150 milioni di euro al Fisco.

Certo va sottolineato come, nel caso di Apple, molto potrebbero aver fatto le pressioni del premier Renzi, incontrato da Tim Cook, CEO dell'azienda, in seguito all'inaugurazione dell'Università Bocconi di Milano. In quell'occasione Renzi avrebbe chiesto a Cook di risolvere le questioni fiscali in sospeso con il Fisco. Un segnale importante che dall'Italia potrebbe arrivare anche negli altri paesi dove attualmente le grandi aziende tecnologiche hanno pendenze finanziarie. D'altronde l'elusione è ormai diventato un fenomeno globale e ben conosciuto, ma fino ad oggi raramente colpito dal Fisco nel settore tech. Ora, oltre che Google, nel mirino dell'Erario ci sarebbe anche Amazon, che negli anni è diventato il simbolo dell'elusione fiscale, verso la quale non ci sarebbe ancora ipotesi di reato ma solo un rapporto sulle entrate.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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