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Datagate , Steve Wozniak ne è (in parte) responsabile

Steve Wozniak rilascia un’ intervista per la CNN sullo scandalo del Datagate e ammette di sentirsi in colpa per aver contribuito alla realizzazione dei Personal Computer.
A cura di Daniele Cretella
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"Mi sento in colpa". E' questa certamente la dichiarazione più toccante riportata dal Guardian relativa ad una recente intervista rilasciata alla CNN da Steve Wozniak, il co-fondatore di Apple che con l' aiuto di Steve Jobs ha dato vita alla rivoluzione informatica tra la fine degli anni '70 e l' inizio degli '80, in merito al caso Datagate statunitense. Durante l' intervista, Woz si è ampiamente schierato a favore di Edward Snowden, l' ex dipendente dell' NSA che ha dato vita a tutta la vicenda inviando i propri dossier ad alcune delle principali testate statunitensi, paragonando la sua storia a quella di Daniel Ellsberg che nel 1971 fece pubblicare una serie di articoli sulle vicende legate al pentagono passate alla storia, appunto come Pentagon Papers.

Ho sentito la storia di Edward Snowden come quella di Daniel Ellsberg. Quest' ultimo ha cambiato la mia vita, mi ha insegnato molto. Leggiamo i fatti: il governo è delle e per le persone. Siamo noi il governo. Siamo noi quelli che pagano per esso e sapere che il nostro denaro viene utilizzato così è inammissibile.

Nel corso dell' intervista, il giornalista Piers Morgan ha chiesto, poi, a Wozniak come si sentisse per il fatto di aver contribuito attivamente alla realizzazione delle stesse tecnologie che oggi vengono utilizzate dagli organi di Governo statunitensi per spiare i suoi cittadini ed è sul punto che il numero uno di Apple (Steve Jobs era il numero 0), ha risposto:

Mi sento un po' in colpa per questo, ma non del tutto. Noi abbiamo creato i computer per liberare le persone, per dar loro la possibilità di comunicare istantaneamente in ogni parte del mondo; ogni opinione può essere condivisa liberamente. Non ci siamo accorti, però, che nel mondo digitale ci sono un sacco di modi di utilizzare la tecnologia controllarci, curiosare sulla nostra vita, rendere possibili le cose che prima non lo erano. Prima, ai tempi delle lettere, quando si leccava una lettera veniva sigillata e nessuno poteva leggerne il contenuto; era una comunicazione privata. Ora dicono che le email non possono essere private; chiunque può leggerle.

Ma le parole più dure che Steve Wozniak riserva al Governo statunitense sono arrivate al termine dell' intervista, quando ha paragonato l' attività dell' NSA a quella compiuta dai Russi durante il comunismo:

La Russia comunista era così negativa perché ha perseguitato il suo popolo, l' ha spiato, ha arrestato e messo in prigioni segrete i suoi cittadini, li ha fatti scomparire. Queste erano le cose che accadevano in Russia. E ci stiamo avvicinando sempre di più a quel modello.

Insomma, non utilizza mezzi termini il co-fondatore di Apple per esprimere il suo dissenso nei confronti della vicenda legata al Datagate, ma è del tutto evidente quanto le sue parole siano destinate ad incidere profondamente all' interno di uno degli scandali mediatici più significativi dell' intera era informatica.

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