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Il ricatto degli operatori europei: “Vi daremo il 5G se limitate la neutralità della rete”

Un gruppo di 20 operatori telefonici, inclusi Telecom Italia, Vodafone e Orange, ha promesso di lanciare un network 5G in ogni paese europeo entro il 2020, ma solo a patto che i governi decidano di indebolire le regole della net neutrality.
A cura di Marco Paretti
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Un gruppo di 20 operatori telefonici, inclusi Telecom Italia, Vodafone e Orange, ha promesso di lanciare un network 5G in ogni paese europeo entro il 2020, ma solo a patto che i governi decidano di indebolire le regole della net neutrality, la neutralità della rete che il Parlamento Europeo ha approvato lo scorso ottobre. I piani della coalizione vengono spiegati all'interno del "5G Manifesto", un documento di sette pagine firmato dagli amministratori delegati delle telco, compreso l'italiano Flavio Cattaneo per Telecom Italia. Incoraggiando le autorità a limitare la neutralità della rete, però, gli operatori sembrano proporre più un ricatto che un piano per l'evoluzione del web.

Il piano delle aziende prevede una dimostrazione dei benefici dovuti alla connessione 5G in settori come l'automotive, la salute, la sicurezza e l'intrattenimento entro il 2018, per poi cominciare una raccolta di investimenti in grado di consentire la costruzione dell'infrastruttura necessaria a lanciare il 5G nei 28 paesi dell'Unione Europea entro il 2020. Allo stesso tempo, però, le aziende chiedono quello che viene definito "il giusto ambiente regolatorio" e sottolineano i "pericoli" di un internet aperto. "L'industria delle telecomunicazioni avvisa che le attuali linee guida sulla neutralità della rete creano incertezza attorno al ritorno degli investimenti nel 5G" si legge nel manifesto. "Gli investimenti saranno probabilmente ritardati a meno che le autorità non prendano provvedimenti".

L'Ue ha già rifiutato eventuali emendamenti della legge sulla net neutrality approvata lo scorso ottobre, i quali avrebbero rafforzato ulteriormente la neutralità in Europa. La legislazione approvata consente la creazione di un Internet a corsia preferenziale per i "servizi specializzati" e permette agli operatori di dare vita a servizi definiti a "zero rating" come possono essere, ad esempio, applicazioni o servizi che non pesano nel limite dei dati previsti dagli abbonamenti. Detto questo, però, la normativa chiede comunque un trattamento "equo ed esente da discriminazioni, restrizioni e interferenze". Nonostante le scappatoie, le telco vorrebbero comunque limitare ulteriormente la neutralità della rete in cambio di servizi innovativi. La Commissione valuterà il documento e il feedback registrato da un sondaggio pubblico aperto fino a domani.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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