1.522 CONDIVISIONI
Opinioni

Sportelli: “Zuckerberg regala pubblicità Fb alla Croce Rossa? Potenziale minera d’oro”

Terremoto nel centro Italia infiamma la polemica sulla donazione di mezzo milione d’euro di Mark Zuckerberg alla Croce Rossa. Non si tratta di soldi ma di crediti pubblicitari sul social network più diffuso al mondo. Un gesto inutile? Assolutamente no, secondo Alessandro Sportelli, guru italiano della pubblicità su Facebook.
1.522 CONDIVISIONI
mark-zuckerberg-futuro-facebook
Mark Zuckerberg, creatore e fondatore di Facebook

Di come ottimizzare Facebook Ads, ovvero trarre vantaggi dalla piattaforma pubblicitaria di Facebook, Alessandro Sportelli ha fatto un lavoro. Imprenditore, autore della ‘bibbia' italiana sull'argomento ("La pubblicità su Facebook – solo i numeri che contano", Hoepli editore) volume recentemente ristampato in versione aggiornata, spiega a Fanpage.it perché i 500mila euro in pubblicità donati dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, alla Croce Rossa Italiana – in prima linea nelle zone devastate dal terremoto del Centro Italia – non siano affatto "elemosina" come molti sul web si stanno affrettando a dire, attaccando il numero uno di Menlo Park, bensì un'enorme opportunità.

Sportelli, quindi secondo lei chi attacca Mark Zuckerberg non ha capito niente?
Premesso che in questo momento di grave urgenza le donazioni in denaro sono certamente molto utili per far fronte alle diverse necessità, ritengo che la donazione di Facebook non possa rappresentare motivo di indignazione per almeno tre motivi…

Vale a dire?
Primo: Facebook avrebbe potuto non fare nulla. Secondo, la coerenza: L'aiuto è coerente con l'identità di Facebook che, lo ricordiamo, è un'azienda il cui scopo è mettere in comunicazione persone, enti, imprese e vendere prodotti legati alla visibilità. È come se l'Enel annullasse il pagamento delle bollette per un tot di mesi o anni. Non è certo una donazione in denaro, ma un aiuto coerente all'attività dell'azienda. È come se alcune aziende alimentari donassero alimenti. Anche in questo caso non è una donazione in denaro, ma un aiuto coerente all'attività dell'azienda. Il "prodotto" di Facebook aiuta, oggi più che mai, a raggiungere facilmente enormi quantità di persone ed è un aiuto coerente alla propria attività.

Il terzo motivo immagino riguardi l'entità della donazione. Qualcuno ha obiettato che si tratta di spiccioli, considerando il patrimonio di mr. Facebook. Che ne pensa?
Cinquecentomila euro sono pochi? Basandomi sulla mia esperienza nell'ambito del web marketing strategico e della pubblicità su Facebook, posso affermare che ne basterebbero anche meno per intercettare su Facebook gran parte degli italiani, ripetutamente e per diversi mesi. Il vero dato è però un altro ed è quello che pochi hanno considerato.

Cioè?
Cinquecentomila euro, se ben spesi su Facebook, possono permettere alla Croce Rossa di accumulare donazioni per diversi milioni di euro oltre ovviamente a veicolare con facilità, e capillarmente, eventuali messaggi di pubblico interesse. Da ciò si desume facilmente che la richiesta di trasformare in denaro quella donazione non è solo immotivata, vista la coerenza con la propria attività, ma anche potenzialmente dannosa, visto il valore superiore che questa donazione potrà rappresentare sia in termini di ulteriore denaro raccolto sia in termini di diffusione efficace delle informazioni. E mi lasci dire un'ultima cosa.

Prego…
Sono disponibile ad aiutare gratuitamente la Croce Rossa ad ottenere il massimo beneficio da questa donazione.

1.522 CONDIVISIONI
Immagine
Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views