Twitter arriva a Wall Street, il social network ufficialmente quotato in borsa
Tutto pronto per il debutto di Twitter a Wall Street. Era ormai da diversi mesi che all'interno dei mercati finanziari si vociferava sull'imminente introduzione nel listino tecnologico statunitense del più famoso servizio di microblogging del web, ma finalmente quel momento è arrivato. Nel corso della giornata di oggi, infatti, il titolo di Twitter (TWR) debutterà ufficialmente all'interno del listino del New York Stock Exchange (e non in quello del Nasdaq dove sono presenti alcune delle realtà più virtuose della Silicon Valley come Microsoft, Apple, Google e Facebook) dove sono già presenti aziende del calibro di LinkedIn e Pandora.
LA QUOTAZIONE PIU' ALTA MAI REGISTRATA. Per quanto riguarda l'offerta pubblica iniziale (IPO), il "titolo dell'uccellino azzurro" dovrebbe debuttare nel mercato con una quotazione stimata da Anthony Noto (uno degli analisti più famosi del mercato finanziario ai tempi della c.d. "Bolla di Internet") compresa di 26 dollari ad azione, la più alta mai registrata per la categoria tecnologica all'interno del listino New York Stock Exchange che viene già interpretata nell'ambiente come una "mossa azzardata".
I NUMERI. Twitter, infatti, arriva al più importante appuntamento della sua giovane vita (il sito di microblogging è stato fondato soltanto nel 2006 dagli allora trentenni Jack Dorsey, Evan Williams e Biz Stone) con circa 232 milioni di utenti all'attivo e ricavi di "appena" 422 milioni di dollari, restando un'incognita per gli investitori (nonostante l'obiettivo dichiarato sia quello di raddoppiare il fatturato entro il 2015). Che il margine di crescita sia elevato, comunque, non sembra essere in discussione, con un incremento dei ricavi pari 106% ed uno delle assunzioni dell'87% (sono circa 2.300 i dipendenti di Twitter) rispetto al 2012. Numeri che hanno indotto banche di investimento del calibro di Goldman Sachs, Morgan Stanley, Jp Morgan Chase, Bank of America Merrill Lynch e Deutsche Bank a credere nel progetto (con commissioni variabili tra il 38% e l'8%).
PERPLESSITA'. A spaventare gli investitori è uno "storico precedente", ossia la vicenda che ha riguardato Facebook soltanto un anno fa. Il social network di Mark Zuckerber, forte di una sopravvalutazione che aveva portato l'IPO a ben 38 dollari ad azione, ha visto una vertiginosa flessione del suo titolo nei giorni successivi seminando il panico tra gli investitori. Soltanto due mesi fa, infatti, le azioni Facebook sono riuscite a superare i 38 dollari iniziali posizionandosi nei giorni scorsi a quota 50 dollari. Insomma, un vero e proprio flop rispetto alle aspettative. Quale sarà il futuro di Twitter in Borsa è tutt'altro che facile da prevedere, ma certamente la minore pressione rispetto a quella impressa su Facebook avrà un ruolo determinante.