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Facebook delude al debutto a Wall Street

La lunga attesa per la quotazione del social network si è conclusa, anche se il debutto di Facebook in borsa si è chiuso con una quotazione di poco superiore all’Offerta Pubblica Iniziale che rimarrà comunque una tra le prime della storia americana.
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Facebook quotata in borsa

Ha deluso la prima giornata di contrattazioni sull'indice Nasdaq di Facebook, il social network che ieri, a 8 anni dalla sua nascita, si è quotato in Borsa rendendo il suo fondatore e ceo, Mark Zuckerberg, uno degli uomini più ricchi del pianeta. Nessuno si aspettava un debutto così modesto: i pronostici parlavano di balzi di oltre il 50% e di potenziali incrementi del 10-20 per cento, tutti pensavano che all'apertura della giornata finanziaria il titolo sarebbe schizzato verso i 45/50 dollari facendo aumentare a dismisura la valutazione iniziale di 104 miliardi dell'azienda, invece dopo alcuni avvenimenti apparentemente sfortunati il titolo si è assestato sugli stessi 38 dollari di inizio quotazione.

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A causa di problemi tecnici del Nasdaq l'avvio delle contrattazioni è stato ritardato di mezz'ora, dalle ore 11.00 previste alle 11.30. I primi scambi sono partiti di gran carriera portando il titolo a quota 42,05 dollari, un rialzo del 13% sull'onda di 100 milioni di titoli passati di mano in tre minuti. Ma alla fine neppure il sostegno delle grandi banche che hanno sottoscritto il collocamento ha potuto molto: il titolo, perdendo nuovamente slancio negli ultimi minuti della seduta, ha chiuso con un guadagno dello 0,6%%. A rovinare la giornata è arrivata poi la batosta finale, la notizia della class action contro Facebook intentata da un gruppo di utenti in California che accusano il social network di aver violato la propria privacy, continuando a tracciare le loro attività anche quando erano usciti dal loro account. Questa class action potrebbe costare a Facebook 15 miliardi di dollari e getta altri dubbi sulle note questioni sulla privacy che hanno sempre accompagnato il social network.

Gli analisti si dividono sulla giornata di ieri, per alcuni è andata tutto sommato molto bene, trattandosi di una mole enorme di azioni e di miliardi di dollari l'atteggiamento cauto rimane comunque apprezzabile e prevedibile in un mondo dove le speculazioni finanziarie possono far molto male, noi italiani ne sappiamo qualcosa, i catastrofisti della finanza invece gettano già accuse contro le banche che avrebbero sovrastimato il valore delle azioni di Facebook. La data di ieri rimarrà comunque una delle più emozionanti per tutto l'universo che gira intorno a Menlo Park, sede del quartier generale di Facebook dove tutti i dipendenti hanno passato la notte a sfidarsi in una lunga gara di Hackaton, poi la mattina Mark Zuckerberg si è presentato in felpa all’appuntamento più importante della sua vita e ha suonato la campanella del Nasdaq su un palco allestito nel quartier generale dell’azienda.

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