A 20 anni dal Millennium Bug, la nuova allerta: nel 2038 i PC smetteranno di calcolare il tempo
Il cenone di Capodanno di venti anni fa, fu preceduto da mesi e mesi di duro lavoro per gli informatici di tutto il mondo. Il motivo? Il cosiddetto baco del millennium, il Millennium Bug, che accompagnava tutti i computer sviluppati dal 1960 e il 1980 nei quali il conteggio degli anni veniva fatto tenendo conto solo delle ultime due cifre. Un trucco utile per alleggerire l'allora limitatissima potenza di calcolo del computer, che però era destinato a funzionare fino all'anno 1999, determinando così un malfunzionamento generale dei calcolatori elettronici di mezzo mondo e che costò agli Stati Uniti d'America oltre trecento miliardi di dollari, una cifra ben più grande rispetto ai 7 miliardi di lire che furono necessari all'Inps per mettere in piedi un piano d'emergenza.
Ma quanto è accaduto all'inizio del 2000 potrebbe sembrare una sciocchezza rispetto a quello che potrebbe succedere nel prossimo futuro. Perché la vera apocalisse informatica potrebbe arrivare tra 18 anni, più precisamente il 19 gennaio 2038 alle ore 03:14:07.
Di cosa si tratta
Chiamato Y2K38, il problema dell'anno 2038 è conosciuto da tempo e, in soldoni, è dovuto alle limitazioni dei vecchi sistemi a 32 bit che misurano il tempo dal 1 gennaio 1970, in grado di calcolare un valore massimo di 2.147.483.647. E bene, sarà proprio il 19 gennaio del 2038 che questi sistemi esauriranno i secondi ed inizieranno ad assumere un segno negativo.
In sostanza è questo quello che succederà, almeno per gli orologi gestiti da Unix, che comprenderanno il valore come se fosse il 13 dicembre 1901. E per avere un'idea piuttosto pratica di quello che potrebbe succedere se non si risolvesse il problema, si dovrebbe tornare indietro di qualche anno e tentare di ricordare quanto successe su YouTube con Gangnam Style di PSY: il video raccolse oltre i due miliardi di visualizzazioni, superando il limite dell'allora attuale contatore della piattaforma a 32 bit e costringendo gli ingegneri a sostituirlo con uno a 64 bit.
E nonostante i sistemi a 32 bit siano ormai già stati sostituiti da quelli a 64 bit (che spostano il problema in avanti di 290 miliardi di anni) che chiaramente non soffrono di questa particolare limitazione, il problema principale è che al mondo esistono ancora milioni di dispositivi che utilizzano la "vecchia" architettura, molti dei quali sono dei sistemi integrati che non possono essere aggiornati: basti pensare a quelli per il trasporto.
“Le banche potrebbero andare in tilt e non essere in grado di eseguire transazioni, l’allarme di casa potrebbe impazzire, i sistemi GPS potrebbero smettere di funzionare”, ha segnalato tempo fa Mikko Hypponen, CRO di F-Secure.
La soluzione
Così come è successo con il Millennium Bug, anche per il problema dell'Y2K38 le soluzioni sono possibili. Ma a differenza di quanto accaduto all'inizio del nuovo millennio, l'unico modo di risolvere la futura apocalisse informatica (in maniera sicura) è quello si sostituire in toto tutti i sistemi Unix a 32 bit del mondo.
Basti pensare che già oggi la maggior parte dei processori moderni dei normali computer funziona con sistemi a 64 bit. Ed anche se molti sistemi Unix utilizzati per i server e per la gestione di altri componenti hardware attualmente continuano ad utilizzare un'architettura a 32 bit, nei prossimi 18 anni gran parte di questi componenti dovrebbero venire rimpiazzati per forza di cose (e per obsolescenza).
Insomma, la buona notizia è che si ha ancora molto tempo per trovare una soluzione al problema. E nessun umano dovesse riuscirci, tra un decennio avremo sicuramente a disposizione un'intelligenza artificiale animata da un computer quantistico che, sicuramente, riuscirà a risolvere il dilemma apocalittico.