
Se viaggiate spesso lo avrete sicuramente notato: tutti i finestrini degli aerei hanno dei piccoli fori posizionati nella parte bassa. Questi elementi, presenti su tutti i velivoli, hanno sicuramente incuriosito un grande numero di passeggeri: perché inserire un buco se questo può essere considerato come una falla strutturale? In realtà il suo scopo è proprio l'esatto opposto, cioè quello di fornire stabilità all'aereo durante il volo. Lo ha svelato la testata americana io9, citando un manuale di manutenzione dei Boeing 737 e alcune dichiarazioni del direttore della tecnologia della GKN Aerospace, leader mondiale nello sviluppo di finestrini per voli civili.
Ma andiamo con ordine. Se fate attenzione, i finestrini sono in realtà tre: uno esterno, uno interno e uno mediano, con quest'ultimo caratterizzato proprio dal piccolo foro. Di questi tre, solo quelli esterno e centrale sono elementi strutturali, con il secondo impegnato in una importante funzione di sicurezza: se quello esterno si rompe, il pannello mediano ha il compito di mantenere la pressione ed evitare uno sbalzo potenzialmente pericoloso per i passeggeri. Gli aerei, volando a circa 10 mila metri, sono infatti caratterizzati da una pressione interna pari a circa il doppio di quella esterna, necessaria per mantenere i passeggeri al sicuro e coscienti.

Aumentando la pressione interna, però, la struttura dell'aereo deve essere abbastanza resistente da sostenere la differenza con l'esterno e, in questo, il pannello a contatto con l'aria rappresenta l'elemento principale. Il piccolo foro posto nel vetro – in realtà si tratta di una resina sintetica particolarmente resistente – ha la funzione di una sorta di valvola in grado di equilibrare la grande differenza di pressione, lasciando al solo pannello esterno il compito di sostenere lo sbalzo e mantenendo quello centrale come estrema misura di sicurezza. Quello interno, invece, viene generalmente chiamato "vetro graffiato" perché, di fatto, serve solo a proteggere gli altri due (e spesso si graffia per l'usura). Nessun rischio strutturale quindi, ma, anzi, un'ulteriore misura che assicura la sicurezza dei nostri voli.
