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Amazon condannata dall’UE a pagare 250 milioni di euro per privilegi fiscali illegali

A distanza di tre anni dall’inizio dell’indagine su Amazon da parte dell’Ue, l’organo esecutivo comunitario chiede al Granducato del Lussemburgo di recuperare 250 milioni di euro di privilegi fiscali illegali.
A cura di Francesco Russo
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A distanza di tre anni dall'inizio dell'indagine, era proprio ottobre del 2014 quando la Commissione Antitrust dell’UE mise nel mirino Amazon per via dei privilegi fiscali che il Lussemburgo concedeva all'azienda fondata da Jeff Bezos, l'organo esecutivo comunitario chiede al Granducato del Lussemburgo di recuperare 250 milioni di euro (295 milioni di dollari) non versati dal colosso dell'e-commerce. "Il Lussemburgo ha concesso vantaggi illegali ad Amazon", così ha dichiarato Margrethe Vestager, commissaria per la Concorrenza.

Tutto inizia quando la Commissione Europea comincia a mettere la lente d'ingrandimento su privilegi fiscali di cui avrebbero goduto i colossi tech all'interno degli stati che fanno parte dell'Unione Europea. Era ottobre del 2014 e sotto indagine finì il Lussemburgo per via di sovvenzioni, della durata di 10 anni, ad Amazon. La commissione europea si concentrò sul fatto che il Granducato del Lussemburgo concedesse speciali favori fiscali ad Amazon sulla base di una legge del 2003, che in pratica riduceva all'1 percento le tasse da pagare sui redditi prodotti sul mercato europeo. Un tasso molto vantaggioso che è molto al di sotto di quanto pagato da altre aziende.

La commissione europea è quindi giunta alla conclusione che quei privilegi fiscali fossero illegali e, per questo, condanna Amazon a pagare 250 milioni di euro, per recuperare una parte dei soldi che non è stata dovuta in questi anni.

L'accordo nato tra il Lussemburgo e Amazon ha consentito all'azienda di Bezos di spostare la gran parte dei suoi profitti da un gruppo soggetto alla tassazione lussemburghese (Amazon EU) ad una società non soggetta ad alcuna tassazione (Amazon Europe Holding Technologies). In particolare, il tax ruling ha appoggiato il pagamento di una royalty da Amazon EU ad Amazon Europe Holding Technologies, che ha significativamente ridotto i profitti tassabili. Secondo la Commissione, il pagamento della royalty, sostenuto dal tax ruling, non rifletteva "la realtà economica del mercato".

Amazon non ci sta e annuncia ricorso. L'azienda di Seattle ha diffuso un comunicato in cui si legge che "Amazon non abbia ricevuto alcun trattamento speciale dal Lussemburgo e di aver pagato le tasse in piena conformità con la legislazione fiscale lussemburghese ed internazionale. Studieremo la decisione della Commissione – si legge ancora nel comunicato – e valuteremo le nostre opzioni legali, tra cui il ricorso in appello. I nostri 50.000 dipendenti in tutta Europa rimangono focalizzati a offrire il miglior servizio ai nostri clienti e alle centinaia di migliaia di piccole imprese che lavorano con noi".

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