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Amazon ha un software che licenzia automaticamente i dipendenti poco produttivi

I dettagli li ha rivelati The Verge analizzando alcuni documenti legali prodotti in una recente disputa che ha coinvolto il gruppo di Jeff Bezos e un ex dipendente. Il sistema traccia la produttività dei dipendenti e ha il potere di recapitare avvertimenti e avvisi di licenziamento senza alcuna supervisione.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Essere licenziati da un software: è questo il destino al quale è andato e continua ad andare incontro un numero non precisato di lavoratori Amazon assunti negli Stati Uniti per lavorare all'interno delle colossali strutture di smistamente delle quali la società di ecommerce dispone in tutto il mondo. Lo ha riportato in questi giorni The Verge, che ha analizzato dei documenti legali nei quali un avvocato facente le veci di Amazon ha descritto alcuni dettagli del sistema in funzione in alcuni stabilimenti.

Il software si chiama eufemisticamente ADAPT, acronimo per Associate Development and Performance Tracker — sistema di monitoraggio della valorizzazione e della produttività dei dipendenti. Il suo lavoro principale è duplice: da una parte raccoglie le statistiche relative ai dipendenti in modo molto preciso: dal rispetto degli standard di produttività fino a quelli che vengono definiti Time off Task, ovvero i minuti di pausa tra un'operazione e l'altra. D'altro canto il sistema ha anche l'autorità di agire quando i numeri risultano inferiori alle aspettative dell'azienda: può recapitare un avvertimento all'impiegato giudicato poco produttivo e può addirittura licenziarlo. "Se un dipendente riceve due avvisi formali o accumula sei notifiche semplici in un periodo di un anno" si legge nei documenti, "il sistema genera automaticamente un avviso di licenziamento". Le sentenze emesse da ADAPT possono essere intercettate da supervisori umani che hanno il potere di ribaltarle, ma il sistema volendo può operare in autonomia totale e non richiede alcuna supervisione.

I documenti ottenuti riguardano una disputa legale avviata da un dipendente dello stabilimento di Baltimora e contengono dunque alcune cifre relative a quella particolare realtà, ma possono essere utili a comprendere la potenziale entità del fenomeno: Amazon ha parlato infatti di 300 dipendenti licenziati per motivi di produttività in un periodo di 12 mesi tra il 2017 e il 2018, su una forza lavoro totale che ad oggi conta 2.500 persone. Di questi non è dato sapere quanti siano stati licenziati da un supervisore umano e quanti si siano visti recapitare l'avviso dal sistema automatizzato, ma come fa notare The Verge il numero potrebbe essere elevato: negli stabilimenti dell'azienda presenti nei soli Stati Uniti lavorano ben 125.000 persone.

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