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Amazzonia contro Bezos per il dominio “.amazon”

Il colosso Amazon ha intenzione di prendere possesso di un proprio dominio web. Molti paesi sudamericani però non sono per nulla in accordo.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Amazon, il colosso di e-commerce che negli ultimi anni è riuscito a conquistare l'intero mondo delle vendite online per le sue offerte su prodotti di ogni tipo e per la sua grandissima professionalità in fatto di spedizioni e assistenza al cliente. Ciò che sembra difficile ora risulta essere la conquista di un proprio dominio web, un personale ".amazon" che proprio i paesi del sudamerica non voglio donare all'azienda.

La partita sembra essere appena iniziata. Chi abbia maggiormente il diritto di utilizzo del nome Amazon non è per nulla chiaro. La paternità del dominio web per Amazon sembra essere quanto mai vitale. La registrazione delle parole o lettere che seguono il punto nei siti web è di fondamentale importanza e la volontà del patron, Jeff Bezos, è senza dubbio quella di ottenere la paternità per la propria azienda. Proprio Amazon non è nuova a tutto ciò. Da tempo, infatti, sta realizzando la registrazione di nuovi generic top level domain, domini di primo livello generici, cercando di porsi al meglio nel mondo digitale del web.

Di grande interesse sono da sempre la denominazione ".book" visto che la natura e le maggiori entrate per l'azienda rimangono sempre i libri digitali che l'hanno resa unica nel panorama mondiale. Vi è poi anche la volontà del ".shop", un dominio che non potrebbe non fare gola al colosso delle vendite online. La volontà a questo punto di considerare la possibilità di intraprendere la strada del dominio personale ha creato disappunto nei governi sudamericani che traggono la loro filosofia di vita dalla foresta Amazzonica.

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La richiesta per il glt è stata già effettuata da tempo dal CEO Bezos, direttamente all'organizzazione americana che si occupa della gestione dei domini, con un valore dello stesso dominio che dovrebbe aggirarsi intorno ai 200 mila dollari. Una prassi di richiesta effettuata anche da altre grandi aziende del momento come Google che da anni cerca di conquistare il suo dominio ".google". Per Amazon però le difficoltà provengono non tanto dall'organo per la gestione dei domini ma da rimostranze ufficiali dei Paesi sudamericani più strettamente coinvolti, come Perù e Brasile, che hanno depositato proprio all’Icann le loro lamentele. Le popolazioni ed i propri rappresentanti risultano preoccupati sulla volontà di rivendicazione del nome Amazon che tutt'altro può ricondurre all'azienda di Bezos. Amazon deve rimanere la denominazione che aiuti a proteggere uno degli ambienti più a rischio al mondo, a tutelare cultura e benessere delle popolazioni indigene e a promuovere semmai il territorio amazzonico.

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