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Ambulanza contro drone: chi vince nella gara al primo soccorso

Dei ricercatori hanno messo in competizione le comuni ambulanze su ruote a sistemi di consegna aerea dei medicinali di emergenza basati su comuni droni commerciali. Ognuno ha i suoi vantaggi, ma un utilizzo combinato potrebbe migliorare in futuro la qualità e l’efficacia degli attuali sistemi di primo soccorso.
A cura di Lorenzo Longhitano
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In caso di emergenza medica le ambulanze e i mezzi di soccorso in tutto il mondo dispongono di apposite sirene per farsi strada in mezzo al traffico e giungere alla destinazione richiesta nel minor tempo possibile, ma non sempre il trasporto su gomma si rivela una soluzione abbastanza efficace. Ecco perché un team di ricercatori universitari di Iraq e Australia ha lavorato su un sistema di consegna diretta di medicinali salvavita attraverso droni, facendolo gareggiare direttamente con le comuni ambulanze su gomma per comparare l'efficacia dei due metodi.

La consegna aerea ha chiaramente dei vantaggi: intanto può percorrere la distanza richiesta in linea d'aria anziché doversi limitare ai percorsi asfaltati; soprattutto però può evitare il traffico che — nonostante il dispiegamento delle sirene — per un veicolo a quattro ruote può comunque rappresentare un problema. Non per niente nella sperimentazione effettuata dagli studiosi il drone si è presentato sul luogo richiesto con un vantaggio medio variabile tra il minuto e mezzo e i due minuti rispetto all'ambulanza, ma è arrivato a risparmiare fino a quasi un terzo del tempo rispetto all'utilizzo dei comuni mezzi di soccorso.

A vantaggio delle comuni ambulanze c'è che queste ultime possono ospitare a bordo gli operatori in grado di somministrare le cure necessarie ai pazienti, mentre un drone può a malapena consegnare un kit da pochi chili di peso. Consegne simili risulterebbero efficaci solo a patto che sul posto sia già presente chi sa come utilizzare le risorse mediche contenute, oppure che non sia necessaria alcuna conoscenza specifica al riguardo.

Non si tratta di scenari remoti: aritmie, fratture e numerose altre condizioni possono essere temporaneamente trattate o mitigate con l'assunzione di farmaci o antidolorifici, in attesa dell'arrivo di un mezzo su gomma provvisto del personale qualificato che può così arrivare a emergenza già sotto controllo. Il sistema inoltre ha ampi margini di miglioramento. Nello specifico i ricercatori hanno immaginato e sperimentato un sistema parzialmente automatizzato, che attiva il sistema di consegna dei kit utilizzando le informazioni raccolte da dispositivi indossabili che rilevano cadute o condizioni cardiache anomale. I gadget potrebbero in futuro associare la richiesta di aiuto alle coordinate GPS del potenziale paziente e inviarla a centri di smistamento delle emergenze, facendo risparmiare agli operatori secondi preziosi anche nella gestione delle chiamate.

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