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Anche il carrello della spesa diventerà elettronico: aumentano gli alimenti acquistati online

Nel Regno Unito sempre più persone scelgono di utilizzare i servizi online relativi all’acquisto di prodotti alimentari per trascorrere più tempo in famiglia, ma i prezzi sono ancora proibitivi.
A cura di Daniele Cretella
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Addio alle file chilometriche alle casse dei supermercati. Con la diffusione delle reti internet e dei dispositivi portatili come smartphone e tablet, sono sempre di più i servizi che offrono la possibilità agli utenti di delegare ad un semplice "ordine online" i propri acquisti senza avere la necessità di recarsi fisicamente presso gli esercizi commerciali. Se, però, fino a pochi anni fa una deroga a tale tendenza era riservata ai prodotti alimentari, nel corso degli ultimi mesi anche questo settore sembra essere stato letteralmente travolto dalla mania dell'e-commerce ed in rete hanno cominciato a fare la loro comparsa le prime stime per i prossimi anni.

Secondo quanto riportato dal DailyMail all'interno di un recente articolo, entro i prossimi 5 anni, l'acquisto di cibi e bevande e la relativa consegna a domicilio potrebbe registrare un incremento pari al 126% con un aumento dei ricavi vicino ai 14.6 miliardi di sterline. Il quotidiano britannico, infatti, mette in evidenza il fatto che le famiglie hanno sempre meno tempo a disposizione da trascorrere insieme e spesso questo viene quasi annullato a causa delle lunghe file all'interno dei supermercati (soprattutto nei weekend). Nel Regno Unito sono già diverse le catene dedicate al settore alimentare ad offrire la possibilità di "fare la spesa" online come ad esempio quelle di Tesco, Asda, Sainsbury e Ocadom, anche se i prezzi al momento sembrano essere ancora piuttosto proibitivi.

Una nuova spinta, però, potrebbe essere rappresentata dall'ingresso nel mercato online dei discount come Aldi e Lidl che, sull'onda della crisi economica degli ultimi anni, hanno incrementato i propri guadagni in maniera esponenziale (allo stesso tempo Tesco ha annullato l'apertura di 100 nuovi negozi). Se, infatti, nel 2010 erano il 24% per le persone a scegliere un discount per i propri acquisti, nel 2012 si è arrivati al 32%. Insomma, a quanto pare le famiglie ingelsi sono disposte a pagare in più per avere un servizio a domicilio, a patto che si tratti di prodotti più economici, ma è del tutto evidente che tale tendenza non possa essere che destinata ad abbassare i prezzi dell'intero settore, almeno per quanto riguarda i servizi online.

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