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Anonymous si schiera a fianco della Catalogna: hackerati i siti istituzionali spagnoli

Un attacco hacker ai siti web della Corte Costituzionale spagnola e di altre istituzioni ha chiarito la posizione di Anonymous sulla questione dell’indipendenza della Catalogna.
A cura di Enrico Galletti
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E alla fine anche il gruppo di hacker di Anonymous ha deciso da che parte stare, ovvero di schierarsi a fianco della Catalogna. Lo abbiamo capito sabato scorso, quando il gruppo ha messo in atto un'operazione di hackeraggio online piuttosto massiccia, divulgata persino sui social con gli hashtag #OpCatalunya e #FreeCatalunya. L'attacco informatico, temuto e per qualcuno anche prevedibile, ha prima colpito il portale della Corte Costituzionale di Spagna (tornato accessibile solo nella serata di sabato scorso, intorno all'ora di cena) e, in un secondo momento, quello del servizio di sicurezza interno.

Nel mirino degli attacchi sono poi finite l'Università di Alicante, Banca March, la Protezione Civile, l'Università della Coruña e il Politecnico di Valencia. Una risposta piuttosto chiara al referendum del primo ottobre, il referèndum d'autodeterminació de Catalunya, che aveva chiesto ai cittadini di esprimersi sulla questione dell'indipendenza catalana. Gli hacker del gruppo di Anonymous si sono intrufolati nei siti web e hanno modificato i dati e messo a soqquadro intere banche dati, mentre sui social network (primo fra tutti Twitter) piovevano lamentele da parte degli utenti che non riuscivano a connettersi ai siti ufficiali. Gli stessi membri del gruppo hanno scritto su Twitter di aver preso in scacco alcuni siti istituzionali e di averli resi offline.

"Se il vostro sito è stato colpito siete voi i responsabili di questo". Poi il monito seguito dal motto ricorrente di Anonymous: "Aspettatevi i nostri attacchi contro il nostro sistema. Non dimentichiamo, non perdoniamo, aspettateci". Qualcuno parla di una fuga di dati personali e di credenziali riservate dai siti istituzionali spagnoli. E c'è anche chi ha risposto con coraggio all'attacco di Anonymous. La controrisposta è arrivata da SpainSquad, il gruppo che ha attaccato per qualche ora i sistemi di chat Irc, il servizio di messaggistica istantanea usato dagli hacker per organizzare gli attacchi e per comunicare eventuali informazioni "interne" al sistema di hackeraggio.

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