Apogeonline, la fine di un mito
La cultura digitale in Italia non è mai riuscita a far breccia nel campo dell'editoria popolare di massa a causa di un retaggio storico del nostro Paese, da sempre poco attento al progresso tecnologico, a cui si è sommata una condizione tecnica di pesante arretratezza ed una politica di totale disinteresse verso quest'ambito.
Questo non vuol dire certo che l'argomento tecnologia non abbia raccolto a sé numerosi italiani “illuminati” e di sicuro Apogeonline ha finora rappresentato una delle più autorevoli manifestazioni di questo “bisogno di tecnologia” che, seppur di nicchia, investe migliaia di persone nel nostro paese.
Nato come semplice portale web della cada editrice, Apogeonline era diventato negli ultimi 13 anni un vero e proprio punto di riferimento per la cultura digitale italiana, vantando la collaborazione delle personalità più di spicco del settore e di influencers nazionali ed esteri. Una specie di Bibbia tecnologica che brillava grazie al pregio dei suoi articoli, per altro in un campo come quello tecnologico che vanta pochissimi altri nomi di valore.
La recente notizia della chiusura di Apogeonline (che diventerà ora semplice rappresentazione di Apogeo Informatica) è stata una specie di fulmine a ciel sereno ed ha mandato in panico nono solo i numerosissimi lettori ma anche i giornalisti ed i collaboratori che negli anni hanno contribuito a portare la testata al successo
La scelta, come spesso accade, è stata dettata da meri interessi economici da parte dell'editore (Feltrinelli, che dieci anni fa ha preso il controllo della casa editrice) ma ha gettato nello sconcerto tutto il mondo tech italiano.
Non sono mancate le critiche soprattutto interne riguardo alla scelta, come quelle espresse da Roberto Venturini, storico collaboratore della testata, che sul suo blog ha annunciato l'addio ufficiale al giornale proprio a causa della nuova scelta editoriale. In rete più in generale il tono è quello del commiato dinnanzi alla fine di un pezzo di storia del mondo tech italiano, con il ricordo affettuoso dei lettori e dei giornalisti che ne hanno fatto parte.