Apple diminuisce gli ordini. Alla Foxconn i dipendenti tentano il suicidio
La salvaguardia dei lavoratori nelle immense fabbriche della Foxconn da sempre hanno riguardato Apple e le associazioni per i diritti umanitari. Aziende come quella cinese permettono a multinazionali, quella di Cupertino in primis, di rendere possibile la commercializzazione dei propri dispositivi ma molto spesso a spese di essere umani, lavoranti in condizioni non proprio agevoli.
Le vicende di lavoratori utilizzati al limite umano, con turni massacranti, con dimore, per quelle poche ore di sonno, mai vere e proprie case e molto spesso anche il sotto pagamento di salari comuni, non può che aver creato negli anni un forte dissenso proprio nei confronti delle aziende, le quali usufruiscono di tutto questo per realizzare i propri prodotti. Proprio da poche ore si viene a scoprire come nella sezione della Foxconn di Shenzhen si sia andati molto vicini all'ennesima tragica vicenda.
Quattro dipendenti della fabbrica cinese nei giorni scorsi hanno tentato il suicidio, fortunatamente per tutti, non andato a buon fine. Il motivo sembra risultare quanto mai comune ai quattro episodi e si riconduce alla riduzione degli ordini giunti alla fabbrica cinese, maggiormente provenienti da Apple, che come sappiamo tiene occupata la maggior parte della catena di produzione con l'assemblaggio dei propri prodotti.
Una situazione sempre più difficile da mantenere sia da parte delle autorità locali, sia indirettamente da parte di tutte quelle aziende che utilizzano per la produzione dei propri prodotti le stesse fabbriche cinesi. Apple, ma anche altre, devono cercare di fare molto di più per la tutela di questi lavoratori permettendo sì di mantenere alta la produzione dei prodotti mantenendo però alta anche la qualità di lavoro degli operai.