Apple, Google, Facebook e Youtube citati da Paul Allen per violazione di brevetto
Non è la prima volta che una singola persona si schiera contro un colosso come Apple o Google. Quando nella lista, però, sono inclusi anche Facebook, AOL, eBay, Netflix, Youtube, OfficeMax, Yahoo, Office Depot e Staples, la cosa fa molto più scalpore e probabilmente non sapremmo dire se quella persona meriti un premio per il suo coraggio o la sua follia. Stiamo parlando di Paul Allen, co-fondatore della Microsoft, che nel 1992 ha creato con il veterano della Xerox David Liddle la Interval Research di Palo Alto.
Nonostante la società abbia chiuso i battenti nel 2000, sembra che durante i suoi anni d'attività sia stato registrato un brevetto a nome di Allen su alcune funzionalità come i form per mostrare i contenuti correlati, oggi usati praticamente su ogni sito internet. Nel testo della citazione sono presenti anche degli screenshot che evidenziano i form incriminati che, secondo Allen, rappresenterebbero una palese violazione di almeno 20 termini del brevetto da lui registrato. Lo scorso 10 dicembre era già stato presentato un primo atto di citazione, respinto da un giudice federale di Seattle perché ritenuto troppo vago.
Un altro giudice, Marsha Pechman, ha dato ad Allen la possibilità di modificare il testo fino al 28 dicembre: senza farsi pregare, l'uomo ha aspettato l'ultimo giorno per presentare una citazione rivisitata, dove vengono spiegate chiaramente le violazioni al brevetto. Secondo alcuni esperti, il caso presentato da Paul Allen potrebbe richiedere diverso tempo perché la corte giunga ad una conclusione ma, in caso di vittoria, gli garantirebbe un rimborso anche superiore ai 500 milioni di dollari.
Ci sarà davvero qualcuno disposto a riconoscere che una funzione così comune sia di proprietà di un solo uomo? Non sembra anche a voi come quella donna che si dichiara proprietaria del sole?!