Il sistema di sorveglianza anti-pedofilia su iPhone è rimandato: la spiegazione di Apple
Apple ci ha ripensato: la sua annunciata funzionalità per controllare la presenza di materiale pedopornografico sugli iPhone degli utenti per il momento non vedrà la luce. La decisione è stata comunicata in queste ore ed è una risposta alle critiche ricevute nelle ultime settimane dell'azienda sul fronte della privacy: in molti — dagli sviluppatori esterni ad alcuni dipendenti della stessa azienda — avevano fatto notare come il sistema prestasse inavvertitamente il fianco a potenziali abusi delle libertà individuali, motivo per cui la casa di Cupertino ha deciso di posticipare il lancio a data da destinarsi.
La sorveglianza su iPhone e le critiche a Apple
L'arrivo del sistema di sorveglianza incluso nel sistema operativo iOS 15 era stato anticipato ormai quasi un mese fa. L'idea era quella di utilizzare algoritmi di intelligenza artificiale per confrontare le impronte crittografiche di tutte le foto caricate su iCloud dagli utenti con quelle di una banca dati di materiale pedopornografico noto alle forze dell'ordine; il sistema si annunciava capace di sorvegliare il materiale presente nei telefoni senza "vederne" davvero il contenuto, ma ha da subito sollevato parecchie critiche fuori e dentro l'azienda. Pur nascendo con le migliori intenzioni, il sistema — hanno lamentato i più contrari—non è esente da falsi positivi, e inoltre può essere violato; Apple può inoltre essere costretta da governi illiberali a utilizzare lo stesso principio per effettuare controlli su altre tipologie di materiale.
La risposta dell'azienda
L'azienda ha tentato di rassicurare il mondo esterno sulle sue intenzioni e sulla sicurezza della tecnologia annunciata, ma il fronte degli oppositori in appena un mese si è evidentemente fatto troppo ampio da affrontare senza concessioni. "Sulla base della reazione di clienti, associazioni, ricercatori e altri — ha dichiarato Apple —abbiamo deciso di prenderci dell'altro tempo nel corso dei prossimi mesi, per raccogliere suggerimenti e apportare miglioramenti a queste nuove funzionalità prima del lancio". Il gruppo insomma non sembra voler fare un dietro front completo, ma trovare un modo per salvare il nucleo dell'iniziativa rispondendo alle preoccupazioni che quest'ultima ha sollevato.